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martedì 30 dicembre 2014

mafia capitale 2

La torta delle #Olimpiadi2024


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Nel 2024 magari tutti i coinvolti di mafia capitale saranno nuovamente liberi e attivi. In tempo per spartirsi una torta olimpica. Hanno fatto i conti senza il M5S. Non glielo permetteremo. Marino: vergognati e dimettiti!

"Hanno mangiato su Italia '90 (lo stadio Delle Alpi, oggi demolito, costò il 214% in più del previsto). Morti sul lavoro, sprechi, opere non concluse (chi è romano conosce la vergogna della stazione di Vigna Clara). Hanno mangiato per i mondiali di nuoto del 2009. la Città dello Sport di Tor Vergata (che doveva sorgere nel 2009) è un’incompiuta da 400 milioni di euro (considerate che a Genova, in Sardegna e sul Gargano con 400 milioni di euro si sistemerebbero molti danni causati dalle alluvioni). Oggi, in pieno scandalo ‪#‎MafiaCapitale‬ questi amici dei LADRI pensano a lanciare le Olimpiadi di Roma. Questa gente non se ne andrà mai via da sola. E' compito nostro liberare la Repubblica italiana dai ladri, dai corrotti e dagli inetti." Alessandro Di Battista

I 100 milioni di Renzie ad Eur S.p.A. #mafiacapitale


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>>> Alle 16 Beppe Grillo parteciperà alla conferenza stampa a Roma per presentare l'inizio della raccolta firme del M5S per il referendum contro l'euro previsto per sabato 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. La diretta streaming sarà trasmessa sul blog e su La Cosa <<<
"Alcuni dirigenti ed ex dirigenti di Eur S.p.A., società romana nata nel 2000 e attiva nella gestione e nello sviluppo immobiliare, sono indagati nel vespaio di “Mafia Capitale”. È interessante ricordare che Matteo Renzi, con il decreto 66 (quello dei famosi quanto inutili 80 euro) anticipò liquidità ad Eur S.p.A. per 100 milioni di euro, prelevandoli peraltro dal fondo per il pagamento dei debiti della P.A. verso le imprese. Il travaso di fondi pubblici fu giustificato con la necessità di pagare imprese e fornitori di Eur S.p.A. Il M5S, in sede di discussione parlamentare, si oppose a questo finanziamento proponendo di pagare direttamente le piccole imprese creditrici e di sostituire i vertici della società Eur S.p.A. che avevano creato un enorme buco di bilancio. Un’idea di semplice buon senso venne come di consueto cestinata senza tanti complimenti. Il risultato è che grandi quantità di soldi pubblici sono stati messi a disposizione di personaggi come Carlo Pucci, dirigente di Eur, e Riccardo Mancini, ex presidente della società, entrambi arrestati per essere il primo “a libro paga” e il secondo “a disposizione” della “banda di Roma”, come evidenziato in un articolo di Repubblica. Il premier che pontifica sugli sprechi pubblici delle Regioni (e intanto taglia indirettamente servizi vitali agli Enti locali) è così disattento da garantire 100 milioni di euro ad una società partecipata dal Ministero dell’Economia in palese difficoltà finanziaria, dovuta ad una gestione del bilancio che col senno di poi si può definire quantomeno sospetta. Non bastasse questo, nella Legge di Stabilità in discussione in questi giorni al Senato spuntano altri 110 milioni per il Comune di Roma negli anni 2015, 2016 e 2017 “quale concorso dello Stato agli oneri che lo stesso comune sostiene in qualità di capitale della Repubblica”. Non tutti i soldi pubblici sono fatti per nuocere, anzi, ma Matteo Renzi sembra distribuirli a destra e a manca guidato da logiche di consenso a breve termine, quando servirebbero come l’ossigeno investimenti pubblici nei settori strategici e ad alta occupazione. L'Italia 5 stelle aspetta che sulla farsa di Renzi cali il sipario." M5S Senato

tentacoli della piovra di Mafia Capitale si estendono fino ad abbracciare ilministero dei Beni Culturali. Di fronte all'emergere di una rete quantomeno inquietante, fatta di conoscenze parentele, il ministro Dario Franceschinidovrebbe dare risposte molto chiare. Invece, non appena il marcio ha cominciato a venire a galla, di lui si sono perse le tracce.
Il ministero di via del Collegio Romano è finito nell'occhio del ciclone quando sono state pubblicate intercettazioni che, indirettamente, chiamano in causa il "Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale",Annamaria Buzzi. La signora, dirigente di lungo corso nel dicastero, è sorelladell'ormai arcinoto Salvatore Buzzi, compare di Massimo Carminati. Stiamo parlando di due figure al vertice della cupola criminale svelata dall'inchiestaMondo di Mezzo.
Annamaria Buzzi viene infatti menzionata nelle carte dell'indagine in relazione a un episodio di raccomandazione per favorire la figlia in un concorso del Comune di Roma per trecento posti. Il fratello, avrebbe svolto il ruolo diintermediario presso un componente della commissione esaminatrice, al quale sarebbe stato regalato un orologio del valore di migliaia di euro.
Insieme a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, altro uomo chiave dell'organizzazione mafiosa era Luca Odevaine, membro della commissione del Viminale che si occupava di immigrazione e che in passato è stato ancheconsigliere di Giovanna Melandri, quando l'attuale presidente del Maxxi e dellaHuman Foundation (tra i soci fondatori di quest'ultima c'è Stefano Bravo, il commercialista accusato di portare i soldi all'estero per conto di Massimo Carminati e soci) era ministro per i Beni e le Attività Culturali.
collegamenti tra ministero e Mafia Capitale non finiscono qui: Mario Guarany, dirigente al ministero di via del Collegio Romano, è cugino di Carlo Maria Guarany, a sua volta collaboratore di Salvatore Buzzi nella cooperativa 29 Giugno, arrestato nell'ambito dell'inchiesta in corso.
Complimenti, bell'ambientino al Ministero.

Intercettazioni: #MafiaCapitale ha paura del M5S



"La paura dell'onestà, la paura di veder crollare il castello di corruzione costruzioto a Roma. Salvatore Buzzi, patron delle cooperativa 29 Giugno, attualmente in carcere, si lascia andare a uno sfogo imbarazzante per il Partito Democratico. Uno sfogo tanto più significativo se pensiamo che lo rivolge al boss della Mafia Capitale, suo compare in affari, il "cecato" Massimo Carminati: "Il problema è che non ci stiamo più noi ... una cosa incredibile... Grillo è riuscito a distruggere il Pd". È l'aprile 2013 e gli uomini di Mafia Capitale rivelano d'avere un problema: l'ascesa del Movimento 5 stelle, che alle elezioni prese oltre il 25% dei voti. Il clima che stava nascendo non piaceva alla cupola. Scrive il Fatto: "Alle elezioni politiche di febbraio il M5S aveva scardinato il sostanziale bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra conquistando il 25,5% e a maggio i romani sarebbero tornati alle urne per eleggere il loro nuovo sindaco. I vertici della Mafia Capitale avvertono come anche a Roma l'aria stia cambiando. "Er problema è un altro - conclude Buzzi - er problema è che non ce stamo più noi, semo ... (inc). .. una cosa incredibile. Grillo è riuscito a distruggere il Pd". E il Pd, per il sistema criminoso ipotizzato dagli inquirenti, è fondamentale. Non è un caso che Salvatore Buzzi, il 7 novembre scorso, abbia partecipato alla cena di finanziamento del Pd organizzata da Matteo Renzi, investendo 10mila euro per ottenere un tavolo. "A Buzzi - sostiene il suo braccio destro nella cooperativa 29 giugno, che non risulta indagato - Renzi è sempre piaciuto per il suo piglio decisionista"." Tzetze

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