Stamina, Giulio Golia (Le Iene) si sfoga su Facebook
Un lungo post dopo la valanga di insulti piovutagli addosso
Pubblicato il 24/04/2014 da
Giulio Golia, l’inviato de Le Iene, che per molto tempo si è occupato del metodo Stamina, torna sulla vicenda proprio nel giorno in cui si chiude l’inchiesta a carico di Davide Vannoni. E lo fa con un lunghissimo post su Facebook nel quale racconta di aver ricevuto insulti da parte di coloro che lo accusano di aver avallato, tramite i numerosi servizi dedicati a Stamina, questa cura che in realtà poi cura non sarebbe.
E io, noi delle iene, dovremmo vergognarci per aver raccontato queste famiglie di cui nessuno si è curato davvero? E che peraltro hanno un loro parere su queste cure, che nessuno ancora (ne comitati scientifici, ne politici, ne altri) ha avuto la voglia e l’onestà d’andare a sentire. Noi che questa voglia ed onestà l’abbiamo avuta e ne abbiamo reso conto col nostro programma, non sappiamo dirvi se questo metodo serva o meno a qualcosa. Ma sappiamo che sarebbe stato semplicissimo capirlo, volendolo capire…. Bastava permettere che l’Università di Miami analizzasse a gennaio 2014 queste staminali. In pochi giorni e con pochi denari si sarebbe saputo di che razza di staminali stavamo parlando. Ma l’Aifa, senza ben motivare per quale ragione, ha fermato tutto. Come è stato fermato, dagli scienziati italiani prima e dal ministro Lorenzin poi, il presidente del comitato scientifico prof. Mauro Ferrari che sempre nei primi mesi di quest’anno avrebbe dovuto capire se la sperimentazione meritava o meno. Gli è bastato affermare in un’intervista (concessa alle iene) che avrebbe parlato prima di tutto con le famiglie che hanno sperimentato sulla loro pelle il tanto discusso metodo (quelle famiglie di cui ancora oggi nessuno si è curato). E questo, solo questo, l’ha fatto diventare un principiante liquidabile da un giorno all’altro.
Pubblicato il 24/04/2014 da
Giulio Golia, l’inviato de Le Iene, che per molto tempo si è occupato del metodo Stamina, torna sulla vicenda proprio nel giorno in cui si chiude l’inchiesta a carico di Davide Vannoni. E lo fa con un lunghissimo post su Facebook nel quale racconta di aver ricevuto insulti da parte di coloro che lo accusano di aver avallato, tramite i numerosi servizi dedicati a Stamina, questa cura che in realtà poi cura non sarebbe.
E io, noi delle iene, dovremmo vergognarci per aver raccontato queste famiglie di cui nessuno si è curato davvero? E che peraltro hanno un loro parere su queste cure, che nessuno ancora (ne comitati scientifici, ne politici, ne altri) ha avuto la voglia e l’onestà d’andare a sentire. Noi che questa voglia ed onestà l’abbiamo avuta e ne abbiamo reso conto col nostro programma, non sappiamo dirvi se questo metodo serva o meno a qualcosa. Ma sappiamo che sarebbe stato semplicissimo capirlo, volendolo capire…. Bastava permettere che l’Università di Miami analizzasse a gennaio 2014 queste staminali. In pochi giorni e con pochi denari si sarebbe saputo di che razza di staminali stavamo parlando. Ma l’Aifa, senza ben motivare per quale ragione, ha fermato tutto. Come è stato fermato, dagli scienziati italiani prima e dal ministro Lorenzin poi, il presidente del comitato scientifico prof. Mauro Ferrari che sempre nei primi mesi di quest’anno avrebbe dovuto capire se la sperimentazione meritava o meno. Gli è bastato affermare in un’intervista (concessa alle iene) che avrebbe parlato prima di tutto con le famiglie che hanno sperimentato sulla loro pelle il tanto discusso metodo (quelle famiglie di cui ancora oggi nessuno si è curato). E questo, solo questo, l’ha fatto diventare un principiante liquidabile da un giorno all’altro.
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