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venerdì 23 gennaio 2015

Il Governo annuncia l'estinzione delle Banche Popolari

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Il Governo Renzi, dopo aver scritto con una manina l'art. 19 bis al decreto delega fiscale che favoreggia i grandi evasori e riabilita politicamente Berlusconi, e dopo aver mantenuto con l'altra manina inalterate le soglie al di sotto delle quali si può falsificare un bilancio societario senza essere penalmente puniti, adesso mette entrambe le mani sulle Banche Popolaripresenti nel nostro Paese.
Nella giornata di ieri, infatti, Renzi ha annunciato che entro 18 mesi le Banche Popolari che hanno un attivo superiore agli 8 miliardi di euro, dovranno necessariamente trasformarsi in Spa, nell'ambito del decreto denominato Investment Compact. Cosa determina questa ulteriore scelta politica.
Per comprendere meglio i possibili scenari negativi per piccole imprese, famiglie e lavoratori, è necessario spiegare brevemente come sono strutturate ad oggi le Banche Popolari.
A differenza dei grandi colossi bancari, controllati da pochi soggetti che detengono quote maggioritarie e ampio potere decisionale, le popolari, che sono costituite in cooperative, hanno un limite di possesso delle proprie partecipazioni. Ogni socio non può detenere più dell'1% del capitale sociale, salvo che lo statuto della Banca non preveda limiti più bassi. Hanno come principale scopo quello della mutualità e dell'assistenza.
La maggioranza (almeno relativa) delle proprie quote o azioni è detenuta dagli stessi clienti dell'istituto che in cambio hanno la garanzia di ricevere una porzione consistente dei servizi. Ogni socio poi ha diritto a un voto in Assemblea, indipendentemente dal valore della propria quota di capitale sociale.
Dunque, ad ogni testa corrisponde un voto. Non sono, pertanto, scalabili da parte di pochi soggetti e la nomina di ogni Amministratore avviene con un ampio consenso tra tutti gli azionisti e detentori di quote. Mentre nelle società per azioni i voti sono attribuiti in proporzione al numero di azioni possedute da ogni socio. Più hai capitale e più puoi comprare azioni. Più compri azioni e più decidi. Più hai potere di decidere e più hai controllo di gestione e amministrazione della Banca.
Insomma, assisteremo ad una svendita delle nostre Banche Popolari in favore di grandi gruppi internazionali che una volta acquisite le stesse inizieranno a stabilire unilateralmente politiche speculative, decideranno come, quando e a quali condizioni concedere eventualmente prestiti, decideranno come investire i propri capitali e i nostri risparmi. E avranno un unico chiaro obbiettivo: quello di lucrare e speculare quanto più possibile in una giostra con pochi controlli.
Chi verrà danneggiato da tale operazione saranno come al solito le famiglie, i cittadini e le piccole medie imprese, i quali dovranno sottostare e piegarsi alle logiche delle grandi lobby bancarie e finanziarie. Accedere al credito sarà sempre più difficoltoso e oneroso. Maggiore poi sarà il rischio di perdere, in derivati vari, i propri risparmi.
Il Governo, ancora una volta, anzichè rendere le banche più accessibili per i cittadini, più efficaci per il tessuto produttivo nazionale e volte all'interesse pubblico, rende gli istituti di credito sempre più privati e maggiormente speculativi.
Il tutto senza alcun vero controllo e vigilanza, considerato il ruolo sempre più residuale della Banca d'Italia che, lo ricordiamo, è detenuta da altre banche private. Le stesse che magari controlleranno le Popolari.

giovedì 22 gennaio 2015

Ecco la verità sui rapporti tra le ragazze e i loro rapitori

Ecco la verità sui rapporti tra le ragazze e i loro rapitori

Dubbi sui tempi nel caso di Greta e Vanessa, "innamorate della rivolta" e partite per la Siria. Il Copasir: nuove norme per chi va in Paesi a rischio

«Le due ragazze erano delle “innamorate” della causa siriana, ma non corrisposte dai gruppi armati anti Assad, che le hanno usate», spiega una fonte al Giornale , dopo l'audizione sul rapimento di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli presso il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir).
Ieri mattina è intervenuto il direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che unifica gli sforzi dei servizi segreti, l'ex ambasciatore Giampiero Massolo.
Il gruppo che ha tenuto in ostaggio le due ragazze lombarde fin troppo vicine alla guerriglia siriana, è sempre stato lo stesso. Una specie di costola criminale di Al Nusra, la propaggine di Al Qaida in Siria. «Avevano già rapito otto occidentali, compreso un americano rilasciato di recente. Forse all'inizio le ragazze pensavano ad un giochino con i sequestratori, ma poi il sequestro è diventato lungo e serio», spiega la fonte del Giornale .
Durante il rapimento sono giunte diverse prove dell'esistenza in vita delle italiane ed in tutta la vicenda siamo stati aiutati dai servizi alleati. L'inchiesta dell'autorità giudiziaria è coperta dal segreto istruttorio e molti dettagli non sono stati rivelati per questo motivo.
Dopo aver sentito l'audizione il deputato di Scelta Civica, Paolo Vitelli, si è chiesto «perché Greta e Vanessa sono entrate in Siria illegalmente, mentre il loro accompagnatore no?». Il riferimento è al giornalista del Foglio , Daniele Raineri, che è sempre andato in Siria con i ribelli, ma in maniera più attenta scampando al sequestro. «Perché tempi così brevi tra il loro ingresso in terra siriana e il rapimento, quasi a sottintendere che non si sia trattato solo di un sequestro ad opera di un'organizzazione criminale, ma di un'operazione pianificata a tavolino?», si chiede Vitelli evidenziando i punti oscuri. Ed infine aggiunge: «La necessità del massimo impegno di tutte le istituzioni affinché si chiariscano subito tutti i termini della vicenda “rapimento”, che potrebbe causare ulteriori danni, in primis il rischio di emulazione, oltre a quello forse già procurato alla casse dello Stato». L'audizione ha confermato che le ragazze portavano aiuti ai civili, ma pure ai ribelli, compresi i kit sanitari «mimetici».
Per evitare ulteriori sequestri di volontarie e attivisti fai da te il Copasir «concorda sull'urgenza di approvare nuove disposizioni normative che regolamentino la presenza di cittadini italiani nelle zone ad alto rischio e più delicate del mondo, anche in termini preventivi». Il Comitato parlamentare ha pure sottolineato la necessità di «un significativo aumento delle risorse da mettere a disposizione del Comparto intelligence al fine di poter assumere nuovo personale da impiegare fin da subito nelle operazioni più delicate». I fondi dovranno servire anche «per nuove attrezzature informatiche e tecnologiche tali da permettere i migliori risultati possibili nel contrasto al cyberterrorismo».
Sul fronte dei volontari della guerra santa il Giornale ha scoperto, che l'altra ragazza italiana partita per la Siria, oltre a Maria Giulia Sergio, è diventata da poco maggiorenne. Padre italiano della zona di Treviso e madre tunisina, ha deciso di arruolarsi quando non aveva ancora 18 anni. Il cambiamento è avvenuto dopo la separazione della madre tornata in Tunisia. La ragazzina è rientrata in Italia per studiare completamente radicalizzata e con il velo integrale. Poi è sparita verso la Siria e lo stesso genitore ha denunciato la scomparsa della figlia nella spirale jihadista.

Greta e Vanessa libere. Erano state rapite il 31 luglio in Siria

Greta e Vanessa libere. Erano state rapite il 31 luglio in Siria
Mondo
Ad annunciarlo fonti dell'opposizione siriana. La conferma arriva da Palazzo Chigi: "Torneranno presto in Italia", si legge sul profilo Twitter del governo. Ministro Boschi dà l'annuncio alla Camera. Stampa araba: "Pagato un riscatto di 12 milioni". Fonti dell'intelligence smentiscono. Le due giovani attese nella notte a Ciampino
Vanessa Marzullo, 21 anni, di Brembate (Bergamo) e Greta Ramelli, 20, di Besozzo (Varese), sono state liberate. Le due volontarie italiane erano state rapite il 31 luglio ad Aleppo. Ad annunciarlo fonti dell’opposizione siriana.  La conferma della liberazione arriva da Palazzo Chigi: “Sono libere, torneranno presto in Italia”, si legge in un tweet del governo. Secondo quanto riportato dall’account Twitter @ekhateb88, ritenuto vicino ai ribelli anti-Assad, sarebbe stato pagato un riscatto di “12 milioni di dollari“. Il tweet è stato rilanciato dalla tv satellitare araba Al Aan, sede aDubai, negli Emirati Arabi. La notizia della liberazione era stata data via social network da account vicini alla resistenza siriana e ripresa dai media. Fonti dell’intelligence smentiscono. Sarà il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a quanto si apprende da fonti governative, ad aspettare in nottata, all’aeroporto militare diCiampino, il rientro in Italia delle due giovani.
Le ultime notizie sulle due cooperanti risalgono al 1° gennaio, giorno in cui sono comparse in un video pubblicato su YouTube e intitolato “Il Fronte Al Nusra detiene due italiane a causa della partecipazione del loro governo alla coalizione”.  “Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise“, scandiva Greta, mentre Vanessa reggeva un cartello che riportava la data del 17 dicembre 2014. Nel filmato entrambe indossano l’abaya, una tunica nera lunga che copre loro il corpo e i capelli, ma lascia libero il volto. “Il governo e i suoi mediatori sono responsabili delle nostre vite”, concludeva Greta senza mai guardare la telecamera, mentre l’altra giovane italiana la fissava per pochi secondi. Rispetto alle fotografie circolate sul web prima del rapimento, le ragazze apparivano molto dimagrite e dai tratti particolarmente tirati. Quel giorno Abu Fadel, un esponente del Fronte al Nusra, jihadisti vicini ad Al Qaeda che operano in Siria e Libano, cui era stato chiesto di commentare il video ha dichiarato all’agenzia tedesca Dpa, commentava: “E’ vero, abbiamo le due donne italiane perché il loro paese sostiene tutti gli attacchi contro di noi in Siria”.  
Sabato l’ultimo video arrivato in Italia, poi la gioia
Nelle lunghe trattative per la liberazione intessute per mesi dagli 007 e dalla diplomazia, la giornata più lunga e difficile è stata domenica scorsa: è stato in quel momento che la trattativa è arrivata a un passo dalla conclusione. Il giorno prima, infatti, sarebbe arrivato in Italia un nuovo video, dopo quello pubblicato in rete il 31 dicembre: il “segnale positivo” che le autorità italiane aspettavano, l’ultima prova che le due ragazze erano in vita e che si poteva procedere alla serie di iniziative concordate per il rilascio. Se però il video fosse stato pubblicato in rete o fossero uscite notizie in merito, il rischio che la trattativa saltasse era molto alto. Sono state ore di tensione, in Italia e in Siria. Gli 007 e la diplomazia hanno atteso che la situazione si stemperasse, mantenendo sempre i contatti con gli intermediari, per arrivare finalmente alla conclusione della vicenda.
Greta e Vanessa presto in Procura
Le due volontarie saranno ascoltate dai pm di Roma non appena torneranno in Italia. I magistrati del pool antiterrorismo della capitale sono in attesa in queste ore di un’informativa da parte dei carabinieri del Ros e della Digos.
Boschi dà l’annuncio alla Camera. M5S e FI: “Gentiloni riferisca”
Il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ha dato la notizia della liberazione in aula alla Camera. L’aula ha salutato l’annuncio con un applauso. Quindi ilM5S e Forza Italia hanno chiesto che il ministro degli Esteri,Paolo Gentiloni, riferisca in Aula sulla liberazione. Renato Brunetta ha chiesto la sospensione della seduta per consentire al capo della diplomazia di riferire. Non c’è nessun motivo di sospendere la seduta, diamo un minuto a gruppo per commentare la notizia e informiamo il governo della richiesta”. ha risposto il vicepresidente di turno Marina Sereni.
Fdi e Lega: “Governa dica se è stato pagato un riscatto”
“Greta e Vanessa hanno esposto loro stesse e l’intero Stato italiano a una situazione di rischio e difficoltà coscientemente con la loro volontaria presenza in un Paese in gravi condizioni e una pesante presenza del terrorismo. Finita la fase di legittima soddisfazione, serve che il ministro Boschi ci dica se è in grado di escludere che da qualunque fonte di finanziamento pubblico sia stato un centesimo per riportare le due ragazze a casa”, ha detto nell’Aula della Camera Massimo Corsaro di Fdi. “La liberazione delle due ragazze mi riempie di gioia”, ma “presenteremo oggi stesso un’interrogazione al ministro degli Esteri per appurare se sia stato pagato un solo euro per la liberazione delle due signorine”, fa sapereMatteo Salvini, segretario della Lega Nord.
Il padre di Vanessa: “Gioia immensa”
Dopo “un’angoscia unica”, è arrivata “una gioia immensa che aspettavamo da mesi e che non si può descrivere”. E’ la prima reazione di Salvatore Marzullo, papà di Vanessa. “Momenti di sfiducia? No – ha risposto intervistato dalla Rai – c’era preoccupazione e tristezza, ma abbiamo avuto sempre fiducia nel risultato”. “Matteo Renzi ci ha telefonato per darci la notizia”, ha detto Matteo Ramelli, fratello di Greta. “La Farnesina ha fatto un lavoro fantastico – ha aggiunto – li ringrazio e ringrazio anche i nostri concittadini che sono stati meravigliosi”. “E’ l’ora della gioia ora aspettiamo Greta a casa”.
Chi sono Greta e Vanessa
Sul suo profilo Facebook Vanessa scrive di essere una “studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale, curriculum Attività Internazionali e Multiculturali – lingue: Arabo e Inglese”. Vanessa, si legge ancora sulla pagina, è “volontaria presso Organizzazione Internazionale di Soccorso. Dal 2012 si dedica alla Siria, dalla diffusione di notizie tramite blog e social network all’organizzazione di manifestazioni ed eventi in sostegno del popolo siriano in rivolta. Questo culmina nell’organizzazione e nella nascita del Progetto ‘Assistenza Sanitaria in Siria'”.
Greta, 20 anni, di Gavirate (Varese), è invece una “studentessa di Scienze Infermieristiche”. Diplomata al liceo linguistico Rosetum dove ha studiato inglese, spagnolo e tedesco, è volontaria presso l’Organizzazione Internazionale di Soccorso. Nel maggio 2011 trascorre quattro mesi in Zambia, nelle zone di Chipata e Chikowa. Nel dicembre 2012 è stata per tre settimane a Calcutta, in India, dove ha svolto volontariato presso la struttura Kalighat delle suore missionarie della carità . Si è occupata poi di Siria e al momento del rapimento collaborava con il Comitato S.O.S. Siria di Varese, l’Associazione delle Comunità Arabe Siriane e IPSIA Varese nel progetto ‘Assistenza Sanitaria in Sirià”.
I viaggi umanitari in Siria e il rapimento
E’ il gennaio 2013 quando le due cooperanti fondano assieme al 47enne Roberto Andervill una organizzazione, il progettoHorryaty, per raccogliere aiuti destinati alla popolazione civile in Siria. I tre si erano conosciuti a manifestazioni a sostegno dei civili siriani. A febbraio 2014 le due ragazze un primo breve viaggio per portare aiuti in Siria. Cinque mesi dopo, a luglio, tornano nel Paese mediorientale con nuovi aiuti, dopo aver attraversato il confine turco con il giornalista de Il Foglio Daniele Raineri. Il 31 luglio, tre giorni dopo il loro ingresso, vengono rapite nella località diAbizmu, dopo essere state attirate nella casa del “capo del Consiglio rivoluzionario” locale. Secondo le prime informazioni diffuse allora dal quotidiano giordano Assabeel, a sequestrarle sarebbe stato un gruppo armato che già aveva preso in ostaggio diversi attivisti e giornalisti. Insieme a loro c’è Raineri, che è riuscito a fuggire e ha dato l’allarme.
Il Guardian ad agosto: “Sono nelle mani dell’Isis”
Ad agosto il quotidiano britannico Guardian pubblica un articolo secondo il quale le due ragazze sarebbero nelle mani degli jihadisti dello Stato Islamico. Fonti dei servizi italiani hanno però sempre smentito questa ipotesi. Negli stessi giorni il quotidiano arabo stampato a Londra al-Quds al-Arabi, scriveva che le due ragazze stavano bene e ipotizzava il loro rilascio a breve. Le ultime informazioni sulle due ragazze risalivano al 20 settembre. Allora si era diffuso il timore che fossero cadute nelle mani dei jihadisti dell’Isis.
“Ingannate e vendute ad un gruppo armato”
A smentire questa possibilità era Al Akhbar, un quotidiano libanese vicino al movimento sciita Hezbollah, alleato del regime diDamasco. Scriveva che le due ragazze erano state attirate ad Abizmu da un attivista siriano conosciuto su Internet nell’ambito di un piano organizzato per rapire le due ragazze chiedere un riscatto. Dopo il sequestro le due ragazze sarebbe state vendute ad un altro gruppo armato, prosegue la fonte del giornale, escludendo che siano finite nelle mani dello Stato Islamico. Alla luce del video diffuso suYouTube e della conferma del gruppo jihadista, le due ragazze sono nelle mani di Al Nusra.
Due gli italiani di cui non si hanno ancora notizie
Restano due gli italiani scomparsi all’estero e dei quali da tempo non si hanno più notizie: il cooperante palermitano Giovanni Lo Porto e il gesuita romano padre Paolo Dall’Oglio. Di Lo Porto si sono completamente perse le tracce dal 19 gennaio 2012, quando scomparve nella provincia pachistana di Khyber Pakhtunkhwa. L’uomo, 39 anni, si trovava nella regione per la ong Welt Hunger Hilfe (Aiuto alla fame nel mondo) e si occupava della costruzione di alloggi di emergenza nel sud del Punjab. Per padre Dall’Oglio, 60 anni, rapito in Siria a fine luglio 2013, le ultime informazioni risalgono a circa un mese fa, quando fonti siriane lo davano per detenuto in una delle prigioni dell’Isis a Raqqa. Una circostanza che non aveva trovato conferme da parte del ministro degli Esteri, Gentiloni.

venerdì 16 gennaio 2015

Asilo Sesto San Giovanni, cade intonaco in scuola materna. Sette bambini feriti

Asilo Sesto San Giovanni, cade intonaco in scuola materna. Sette bambini feriti

Asilo Sesto San Giovanni, cade intonaco in scuola materna. Sette bambini feriti
Cronaca
Sei piccoli sono in codice verde e una bimba in codice giallo, ma fuori pericolo: la Tac non ha evidenziato alcun danno. L'istituto è stato evacuato e il sindaco Monica Chittò ha deciso di chiuderlo in via precauzionale per rilievi e controlli
Sette bambini sono rimasti feriti nella scuola materna Vittorino da Feltre di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, dove alle 10.15 si è verificata una caduta di intonaco e pezzi di soffitto per cause ancora da accertare. L’asilo, che insieme a una scuola primaria e una secondaria di primo grado fa parte dell’istituto comprensivo Roveda, è stato evacuato e sul posto ci sono i vigili del fuoco.
Nessuno dei piccoli, tutti tra i 3 e i 4 anni, è in condizioni preoccupanti. La più grave, una bambina di tre anni di origine straniera, è stata trasportata all’ospedale Niguarda in codice giallo con una ferita alla testa ma è fuori pericolo, secondo quanto ha riferito il portavoce del sindaco di Sesto San Giovanni Alberto Covini: “La tac ha escluso qualsiasi tipo di problema grave, si tratta solo di escoriazioni”. Lo stesso ospedale ha confermato all’agenziaAnsa che l’esito dell’esame “sembra del tutto negativo”. La bimba resterà in osservazione di alcune ore, per assicurarsi che non abbia subìto alcuna conseguenza. Tre altri bambini sono stati trasportati all’ospedale di Sesto San Giovanni, tre a quello di Cinisello Balsamo.
video di Stefano De Agostini
Gli altri quasi 120 bambini presenti questa mattina nell’istituto sono stati in parte portati a casa dai genitori, mentre una settantina ha trovato ospitalità in una scuola superiore vicina. “Sono al caldo e adesso stanno mangiando – ha detto il sindaco Monica Chittò - Sto andando a trovarli”. Con alcuni dei genitori Chittò ha già parlato questa mattina. Nei prossimi giorni però ha intenzione di fare con tutti loro un incontro pubblico.

Chittò ha intanto deciso di chiudere in via precauzionale la scuola per permettere rilievi di controllo delle strutture. Nel pomeriggio ci sarà un sopralluogo da parte di tecnici e ingegneri del Comune per verificare la sicurezza della struttura. Secondo i vigili del fuoco intervenuti e coordinati da Carlo Cardinali, funzionario di guardia della sede centrale di via Messina a Milano, la causa del crollo non è un’infiltrazione d’acqua ma probabilmente una “dilatazione termica”. Un fenomeno “non prevedibile”. Dunque non si tratta di un problema “strutturale”, ossia legato all’edificio scolastico nel suo insieme.
“Sulla scuola – ha spiegato il primo cittadino – non sono state fatte segnalazioni di nessun tipo. Mi hanno detto che è stato un evento non prevedibile, probabilmente dovuto a uno choc termico”.

Servizio Pubblico, Travaglio: “La satira in Italia, piccola storia dei nostri censori”

Servizio Pubblico, Travaglio: “La satira in Italia, piccola storia dei nostri censori”

Editoriale di Marco Travaglio che analizza la censura perpetrata contro la satira in Italia: “Da ieri, in Italia, c’è un sacco di gente – politici, giornalisti, commentatori – che ha scoperto all’improvviso la libertà di satira. Charlie Hebdo ha tutto il diritto di sbeffeggiare l’Islam come tutte le religioni. Perché la satira non ha limiti.Qualunque limite sarebbe una censura, e noi siamo contrari alla censura. Nessuno s’è mai sognato di censurarla, perché noi la satira l’abbiamo eliminata“. E passa in rassegna le tante censure che si sono susseguiti negli ultimi 14 anni: “Nel 2001 Gene Gnocchi a ‘Quelli che il calcio’ fa una battuta su una stagista raccomandata perché è la nipote di Gasparri. Questo, anziché farsi una risata, chiama in diretta per replicare. Simona Ventura tenta di spiegargli qualche semplice concetto, tipo democrazia, libertà e satira politica. Lui però non capisce. Gasparri Akbar. Nel 2002″ – continua – “la Rai caccia Biagi, Santoro e Luttazzi per ordine di un tizio che parla dall’estero,ma non ha nè barba nè turbante. Però la Rai dice: non è censura, è un problema di orario. Biagi dice: ok,andrò in onda alle 24, l’ora del porno. Gli rispondono: guadagni troppo. Non è censura, è risparmio. Lui dice: ok, vado in onda gratis. Gasparri risponde che ruba spazio ai giovani: non è censura, è svecchiamento. Silvio Akbar
8 gennaio 2015

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/01/08/servizio-pubblico-travaglio-satira-in-italia-piccola-storia-dei-nostri-censori/328179/

La Notte dell'Onestà

Che ci fanno questi tre insieme?
Abbiamo lanciato un grande evento che si chiama "La Notte dell'Onestà" e che sicuramente avvicinerà altre persone ai temi della legalità e della trasparenza. Il Movimento 5 Stelle è rimasto l'unico fuori dalle inchieste per ruberie di soldi pubblici. Ha il dovere di riunire gli italiani onesti e permettergli di unirsi in una marcia sempre più grande che presto governerà l'Italia.
Alla nostra marcia si sono già aggiunti Fedez, J-Ax, Enrico Montesano, Claudio Santamaria, Sabina Guzzanti, Salvatore Borsellino, Claudio Gioè e tanti altri. Videohttp://youtu.be/vY_ztgp11Mg
Il 24 gennaio ci vediamo in Piazza del Popolo dalle 17:00 alle 20:00. (non più piazza S.S. Apostoli perché troppo piccola per la grandezza dell'evento). Raggiungeteci da tutta Italia e se potete lasciate una donazione per l'organizzazione dell'eventohttp://goo.gl/ST62qo

Le famiglie italiani si stanno arricchendo

Questi collaborazionisti dell'Europa delle banche sono molto pericolosi. Per difendere l'EURO, il rigore e i banchieri che li dirigono sono capaci di mentire con una sfacciataggine imbarazzante.
“Le famiglie italiani si stanno arricchendo” ha dichiarato Renzi a Strasburgo. Ricorda molto le indecenti dichiarazioni di B. sui “ristoranti sempre pieni”.
Qualche dato economico:
1. dal 1997 ad oggi la produzione industriale è scesa del 25%
2. Disoccupazione al 13,4% (giovanile al 44%)
3. dal 2009 ad oggi abbiamo perso 9 punti di PIL (prodotto interno lordo)
4. Nel primo semestre del 2014 hanno dichiarato fallimento 8191 imprese italiane (63 aziende al giorno)
5. Durante il semestre europeo il debito pubblico italiano è aumentato di 74 miliardi di euro
Ripeto, questa gente è pericolosa.