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mercoledì 27 febbraio 2013

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lunedì 25 febbraio 2013

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venerdì 22 febbraio 2013

grillo dove sei?

Mentre gli altri politici sono in tv con i loro vestiti firmati ( in barba ai pezzenti), beppe grillo dov'è?

Grillo, un bagno di folla in Sardegna Poi scrive una lettera agli italiani


BEPPE GRILLO IN PIAZZA DEI CENTOMILA
"Se cambia qua in Sardegna non cambiamo solo l'Italia ma anche l'Europa. Partiamo da qui, dalle zone più povere". Così Beppe Grillo ha iniziato il suo comizio elettorale a Cagliari davanti a una folla di ventimila persone in piazza dei Centomila.
Beppe Grillo scrive una sua lettera agli italiani per dire "basta". "Questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire" scrive Grillo sul suo blog dove incita gli attivisti della Lega. "Se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c'è alternativa".
"L'Italia deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro. E' intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati, disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il Paese nella miseria si muove con la scorta, l'auto blu, senza alcuna preoccupazione economica", scrive Grillo secondo il quale "i partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da dentro". Ora, continua, "queste persone si presentano, grazie ai giornali e alle televisioni che controllano, come i salvatori della patria, proprio loro che l'hanno affossata, usata per i loro interessi". Invece, "l'Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori. E' ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento".
La chiamata alle armi di Grillo è diretta: "Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c'è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza". Poi conclude: "Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato.. Riprendiamoci l'Italia".
LA VISITA IN SARDEGNA - "Sono stato nel Sulcis, mi hanno invitato loro, non ci sono andato come quelli che poi sono scappati in elicottero", spiega il leader del movimento 5 stelle riferendosi alla visita dei ministri economici del novembre scorso. Un filo rosso unisce la piazza di Cagliari con quella del Sulcis, Grillo ne è convinto e ricorda di aver dato una chance agli operai degli appalti Alcoa, da un mese in occupazione in una galleria della grande miniera di Serbariu, a Carbonia: "Appena si chiudono le finestre dell'informazione voi siete morti, noi invece vi diamo la possibilità di mettere una videocamera e mandarvi in streaming in tutto il mondo".
TUTTI VIA - "Cominciano ad aver paura di noi. Questa gente deve andare via, ma prima dobbiamo fargli una piccola verifica fiscale: vedere quanto era il patrimonio di ciascun politico prima di entrare in politica e poi quello quando esce e se non è congruo gli sequestriamo i beni come si fa ai mafiosi".
GLI INGLESI - "Mi vergogno di vivere in questo paese. E' notizia di oggi che in Inghilterra un componente della Camera dei Lord si è dimesso perché si è scoperto che non aveva pagato una multa quindici anni fa".
LA CONTESTAZIONE - Hanno acceso due torce rosse ed hanno esposto uno striscione con la scritta 'Grillo apre ai fascisti noi no': la contestazione è arrivata in piazza dei Centomila a Cagliari da un gruppo di giovani antifascisti che bocciano ogni possibile apertura del movimento a Casa Pound. "Non contestiamo il politico in quanto tale - spiegano - ma solo le sue parole che sono inaccettabili".
NEL SULCIS - "Dovete uscire immediatamente da qui, dovete pensare alla famiglia". E' l'invito che Beppe Grillo ha rivolto agli operai delle imprese d'appalto dell'Alcoa, che da un mese occupano una galleria della Grande Miniera di Serbariu. Al suo arrivo nel Sulcis, Grillo è stato accolto da applausi e ha indossato un caschetto donatogli da un operaio in cassa integrazione. "Non sono qui per fare promesse - ha detto Grillo - ma vi garantisco che se vinciamo mandiamo tutti a casa. Vi hanno rovinati 20 anni di politica marcia".
LA PIAZZA - "Anche qui a Carbonia la piazza è piena di gente, siamo in migliaia, ma per la questura saremo in 400. Ieri a Sassari c'erano 20 mila persone, ma i giornali continuano a fare finta di nulla e pubblicano foto delle piazze vuote prima che inizi il comizio". Lo ha detto Beppe Grillo, con il caschetto da operaio in testa (che gli era stato donato dai lavoratori in cassa integrazione del Sulcis poco prima nella galleria occupata della Grande Miniera di Serbariu) durante il suo intervento nell'Anfiteatro di piazza Marmilla a Carbonia. "Riempiamo le piazze ma siamo anche in diretta streaming sulla Rete - ha aggiunto Grillo - in questo momento ci stanno seguendo milioni di persone. E abbiamo anche fatto le elezioni online - ha concluso il leader del Movimento 5 stelle - senza spendere un euro".
IN SARDEGNA A NUOTO - " Mi sto allenando... Conosco la Sardegna, ci vengo in vacanza da tanti anni - ha aggiunto Grillo - ma non conoscevo questa zona. Grazie per l'accoglienza e per questa splendida coreografia (un anfiteatro gremito da migliaia di persone nel centro di Carbonia) è la serata più bella che abbiamo fatto. Non vi prometto nulla, che toglieremo l'Imu e tante altre cose le abbiamo già detto, ma ribadisco che manderemo tutti a casa".
QUOTE ROSA - "Le donne candidate in politica sono poche, noi le abbiamo messe tutte come capolista e così in Parlamento ci sarà il 55% di donne, il che significa più degli uomini. Le nostre candidate - ha aggiunto Grillo - non sono donne con sederi di gomma e tette di silicone, ma sono professioniste e madri di famiglia. Io per esempio in Liguria ho votato una insegnante madre di tre figli".
IL DOCUMENTO DEI "FIGLI DELLA CRISI" - In Sardegna e in particolare nel Sulcis Iglesiente i principi fondamentali della Costituzione Italiana "son caduti nell'oblio e non solo non vengono garantiti i diritti riconosciuti, ma allo stesso tempo lo Stato viene meno al compito di rendere possibile ai cittadini adempire ai doveri legati a tali diritti, come quello di contribuire al benessere dello Stato". Eccoli i giovani del Sulcis figli dei cassintegrati di una delle province più povere d'Italia che si rivolgono al leader del Movimeto 5 Stelle.
L'URLO ALLA FOLLA - "Non sono venuto qui per chiedervi il voto, se volete votare il nostro movimento fatelo pure, oppure votate Casini che vi dà fiducia. Si rischia se sei iscritto nel Movimento 5 stelle, ho sentito di gente che viene emarginata nei posti di lavoro, ma noi siamo disposti a rischiare per cambiare questo Paese".
Mercoledì 06 febbraio 2013 07:34

La rabbia in galleria: "Ci siamo rotti Basta con questa politica, svegliamoci"


Beppe Grillo al suo arrivo nella galleria occupata
Qui bisogna inventarsi un nuovo futuro – ha detto Grillo, che ha parlato con i tre operai barricati nel pozzo da diverse settimane – perché io non credo che le miniere e l’industria in general, rappresentino una strada percorribile.  In Belgio ad esempio le miniere sono state riconvertite in musei e ora funzionano benissimo”.
Al suo arrivo nel Sulcis, Grillo è stato accolto da applausi e ha indossato un caschetto donatogli da un operaio in cassa integrazione. “Non sono qui per fare promesse – ha detto Grillo – ma vi garantisco che se vinciamo mandiamo tutti a casa. Vi hanno rovinati 20 anni di politica marcia”.
Siamo rinchiusi qui dentro da 30 giorni, vogliamo i nostri diritti, ci siamo rotti i c…, basta con questa politica di m…, è ora di svegliarci”. E’ il grido di disperazione di uno degli operai delle imprese d’appalto dell’Alcoa di Portovesme, che hanno ricevuto la visita nella galleria occupata di Beppe Grillo. “Mandali tutti a casa” ha urlato un altro operaio, rivolto al leader del Movimento 5 Stelle.
Grillo, rivolgendosi ai cassintegrati del Sulcis – qualcuno accompagnato anche da moglie e figli – ha ribadito di non voler fare promesse come gli altri politici ma ha ricordato che al primo punto del suo programma c’é “il reddito di cittadinanza di mille euro per ogni famiglia. Non è beneficenza ma il primo passo per salvare le famiglie”.
Gli operai hanno spiegato la loro situazione, sostenendo di non essere lavoratori di serie B e che la loro priorità è tornare al lavoro. “Bisogna reinventarsi il lavoro – ha replicato Grillo – con questo tipo di lavoro vi hanno ridotto così. Sono reduce da una tappa a Taranto, dove la gente è malata, stanno morendo tanti bambini. Non so cosa si possa fare, ma qualcosa bisogna reinventarla, puntare al turismo o all’agricoltura, basta con questi lavori che ti fanno ammalare”
Non è mancata la stoccata ai palazzi romani. “Voi credete sul serio che a Roma percepiscano i vostri bisogni, la drammaticità di questa terra e di questo territorio? Non ne hanno la minima idea. Per questo bisogna cacciarli via, tutti e subito”.
Martedì 05 febbraio 2013 15:48


ELEZIONI POLITICHE 2013 ROVIGO Quasi mille persone sotto la neve in piazza Vittorio Emanuele II per Beppe Grillo. Il fondatore del M5s: “Il prossimo governo sarà di transizione, poi avremo il 100% dei consensi” Contro tutto e contro tutti





Sci in spalla e caschetto in testa (viene da Trento), Beppe Grillo scende dal suo camper e sale sul palco di piazza Vittorio Emanuele II in tenuta da neve per chiudere a Rovigo la campagna elettorale del Movimento 5 stelle in Veneto. Sfidando il maltempo che si è abbattuto sulla città e in provincia, il comico genovese che si è dato alla politica spiega che il prossimo governo sarà di transizione perché verrà eletto un “fantasma” tra Bersani, Monti, Berlusconi e Bersani, ovvero “gente che deve tornare a casa” perché rappresentano il “vuoto” e sono i giornalisti “traghettatori di anime, riesumatori di cadaveri” a tenerli in vita
Rovigo - “Uscite da quei portici! Siamo in mezzo ad una rivoluzione e voi state lì. Dai venite al centro della rivoluzione”. Beppe Grillo scende dal camper con sci in spalla e caschetto in testa per il suo comizio di chiusura della campagna elettorale in Veneto, in una Rovigo sotto la neve prima e sotto la pioggia dopo, con un freddo rasente lo zero, e riesce subito ad inquadrare l’animo dei polesani. Grillo invita dunque i polesani a mollare il posto al coperto e ad affollare la piazza, qualcuno lo fa, ma la maggior parte no. Lui insiste, ma poi ci molla, qualcuno gli avrà detto che è già un miracolo che tanta gente sia arrivata in piazza, sì perché sono quasi mille i polesani giunti anche dalla provincia ad ascoltare e vedere lo show del comico che si è dato alla politica. I numeri attesi alla vigilia erano diversi, ma visto il tempaccio veramente ostico, per il Movimento 5 stelle del Polesine è già un successo.
Grillo è il solito fiume di parole che sa dove colpire. Ce l’ha con Garganella, che sarebbe Berlusconi, con Bersani, con Monti l’esorcista, con Napolitano, che interviene nel caso di Monte Paschi solo come moderatore. “
Questa gente è il vuoto, sono fantasmi che devono tornare nell’aldilà, degli zombie”, così ha definito i candidati premier pochi minuti prima di salire sul palco, durante un breve colloquio con la stampa. E proprio ai giornalisti imputa il fatto che Monti, Bersani e Berlusconi siano ancora sulla scena: “Siete voi i traghettatori di anime, gli esorcisti, i Milingo riesumatori di cadaveri”.
Va da sé che Grillo ce l’abbia anche con i giornali “che piazzano giaguari e donne nelle prime pagine”, con le tv “che censurano le sue conquiste” e fanno da spalla alla classe politica: “Devono andare via tutti. Così lo Stato torna ad essere Stato”, quindi
l’affondo al governo che verrà eletto il 24 e 25 febbraio: “Durerà 6/8 mesi, poi noi faremo il 100% e governeremo”. Gli italiani tassati, gli italiani derubati, gli italiani presi in giro da tutta la casta della politica. Gli italiani senza lavoro, senza soldi, senza rappresentanti degni di rappresentarli. La rivoluzione arriva a 5 stelle. Come è arrivata in Sicilia, incredibile a dirsi, dove ha espresso 15 consiglieri regionali e si è attestato il partito di maggioranza: “I consiglieri si sono decurtati da subito lo stipendio del 70% utilizzando i soldi risparmiati per il sostegno agli agricoltori e gli imprenditori”. Anche i parlamentari eletti a Roma rinunceranno all’indennità così come il partito rinuncerà ai 100 milioni di euro che gli spetterebbero come rimborso elettorale: “Li utilizzeremo come fondo per istituire il reddito di cittadinanza e per salvare le piccole e medie imprese. Abbiamo in programma dei provvedimenti per favorire la detassazione del lavoro riportandola su chi spreca energia”. E ancora: “Apriremo il Parlamento, lo illumineremo e lo renderemo trasparente”.
Il Movimento 5 stelle si prepara quindi ad governare, contro tutto e contro tutti. Inevitabile
un commento sulle dimissioni del Papa annunciate lunedì 11 febbraio: “La Chiesa si è accorta di essere fuori tempo e le chiese sono vuote. Siamo ad una svolta, magari il prossimo Papa sarà nero”.
ROVIGO—Reddito di cittadinanza, difesa di scuola e sanità pubbliche, sostegno a piccole e medie imprese, riforma del sistema bancario. Queste le priorità con cui Beppe Grillo ha scaldato gli animi degli almeno 600 rodigini (mille per gli organizzatori) giunti in piazza Vittorio Emanuele ieri pomeriggio, sfidando gelo e neve. Il leader del Movimento 5 Stelle è salito sul palco vestito da sciatore e battagliero. «Qua si sta facendo la rivoluzione, uscite dai portici» grida a chi cercava riparo. E, con l’abilità consumata dello show-man, ha fatto vibrare le corde dell’orgoglio rodigino. «È poesia stare insieme sotto la neve in una città così bella ». E «insieme» è stata la parola- chiave del comizio. «Siamo prima di tutto una comunità - rilancia - gli altri chiedono i rimborsi elettorali, noi viaggiamo sulla solidarietà di tanti amici. Uscite dai portici e occupatevi di politica, donate una parte del vostro tempo agli altri». La cittadinanza che si fa Stato. «Lo Stato oggi sembra lavori per complicare la vita alle persone - ha detto - Noi pensiamo a uno Stato che dev’essere presente, con regole chiare. Voglio uno Stato che sia garante delle strutture fondamentali: scuola, sanità, autostrade pubbliche». Uno Stato che sappia anche programmare e regolare l’economia. «Forbice inaccettabile tra gli stipendi degli amministratori delegati e i dipendenti - attacca - poniamo un limite: la differenza non superi il rapporto di 1 a 12». E soprattutto, l’introduzione del «reddito di cittadinanza» per sfuggire al ricatto occupazionale e garantire un’esistenza dignitosa a tutti. «Riformiamo i Centri per l’impiego, sfruttando le potenzialità di Internet - tuona - Il reddito sarà legato all’inserimento lavorativo e, dopo tre proposte rifiutate, viene meno. Dobbiamo guardare ai prossimi trent’anni di modello economico. Con un sistema equo, si potrà lavorare 20 ore alla settimana, garantendo a tutti sostentamento ». Grillo ha pure commentato le dimissioni di Papa Ratzinger, auspicando che «il prossimo pontefice sia nero come Obama».
Magari il prossimo papa sarà nero”. Beppe Grillo arriva in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo sotto la tormenta di neve e non risparmia un commento sulla notizia del giorno, le dimissioni di papa Benedetto XVI. E la proposta è subito delle più provocatorie: “Guardate – dice il leader del Movimento Cinque Stelle – sta venendo giù il Paese. Sta succedendo qualcosa di incredibile. Non si è mai visto che un papa desse le dimissioni così. Forse siamo ad una grande svolta anche nella Chiesa cristiana. Le chiese sono vuote, ci sono più cristiani in Africa che in Europa. C’è più collegamento internet in Africa che in Italia, quindi probabilmente il prossimo Papa sarà un Papa nero, chi lo sa. Non ci credeva nessuno che un presidente degli Stati Uniti sarebbe diventato un nero, un abbronzato come dice il nano e poi guardate cos’è successo”. Perché se a scegliere il nuovo pontefice fossero per ipotesi i fedeli attraverso una consultazione online, ricorda Grillo, “finalmente sarebbero un miliardo di cristiani a decidere chi è il Papa e non qualche miliardo di vescovi”. Una scelta unica e rara nella storia, come ricorda il leader dal palco, che profuma di rivoluzione e cambio di rotta, quella che il Movimento Cinque Stelle spera di avere nell’immediato alle prossime elezioni politiche. “C’è stato nella storia solo Celestino V, speriamo che un celeste della Lombardia faccia altrettanto”. Si riferisce a Roberto Formigoni e strappa subito un applauso.
È una piazza innevata quella che accoglie il leader Cinque Stelle, una cascata di ombrelli e volontari che spalano la neve. Qualcuno nel pomeriggio ci aveva provato ad avere qualche dubbio. Neanche il tempo di inviare un messaggio su Twitter che già gli organizzatori rispondevano: “In caso di maltempo tutto ok”. Nessuna intenzione di rimandare il comizio, e Beppe Grillo esce dal camper con sci e scarponi da neve per affrontare la tormenta. Lo attendono un centinaio di persone. “È meravigliosa la neve, è poesia stare qui con voi”. E urla ai pochi al riparo ai bordi della piazza: “Volevo dire a quelli sotto i portici: venite a me, venite nella tormenta, uscite dal riparo. Ormai non c’è più riparo per nulla. È una vita che state lì a osservare e guardate come si è ridotto il paese”.  Il leader del Movimento Cinque Stelle arriva a Rovigo stanco, dopo le tappe che senza sosta lo stanno portando in giro per l’Italia. Sul palco la solita energia, ma appena scende, i chilometri, la pioggia e il vento cominciano a farsi sentire. “Ma il vento è cambiato – continua a ripetere Grillo – siamo oltre il 20%, hanno paura di noi. Mancano due settimane alle elezioni e continuano ad attaccarmi. È come se io stessi camminando tra due file di persone e mentre passo mi bastonano. Si stanno accanendo su di voi, su di me, sulla mia famiglia”. Parla di attacchi da parte di politici e giornalisti, anche se dice, “chissenefrega, che si accaniscano pure. Ogni giorno mi dedicano un titolo di giornale diverso. Una volta sono fascista, una volta comunista, una volta odio le donne oppure gli omosessuali”. Per finire con l’episodio del comizio di Bologna, quando “Repubblica ha detto che ho incitato Al-Qaeda ad attaccare il parlamento. Cose assurde, ma pazienza, più se la prendono con me e più diventiamo forti”. La neve imperterrita non lascia tregua, ma il comizio segue la programmazione prevista. Nessuno sconto, nessuna chiusura improvvisa. “Guardatevi – conclude Beppe Grillo – siete un sogno. Era il sogno mio e di un Casaleggio qualunque, guardate che cosa siamo diventati”.
11 febbraio 2013
DAL BLOG DI BEPPE GRILLLO
LA LIBERTA SENZA GIUSTIZIA SOCIALE, è SOLO LA LIBERTA DI MORIRE DI FAME” SANDRO PERTINI.
"In campagna elettorale il cantiere del tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte, Valsusa, propedeutico alla realizzazione del TAV Torino-Lyon è stato interdetto ai candidati dei partiti, in realtà ci sono già state delle visite e forse altre ne seguiranno. Troppi "politici" sono saliti a Chiomonte per una foto di rito nel desolante cantiere, tra un operaio sfruttato, un po' di terra cementificata e un'escavatrice.
LTF, promotrice dell'opera, teme soprattutto che si diffonda la verità: che
il cantiere è abusivo non essendo mai stato terminato il progetto esecutivo, che i ritardi nello scavo della galleria peggiorano di giorno in giorno, che la militarizzazione del territorio diviene sempre più insostenibile per la popolazione.
Il cantiere sulla scia di quanto fece Prodi nel 2008 con le discariche della Campania, dal primo gennaio 2012 è un sito strategico di interesse nazionale e militarizzato, ma fin dal 27 giugno 2011 è di fatto un fortino blindato, chiuso da filo spinato modello israeliano e difeso da un apparato militare da guerra civile, che non ha esitato in moltissime occasioni a fare massiccio uso di lacrimogeni tossici, contenenti il gas CS, vietati dalle convenzioni internazionali. Questa sorveglianza armata è già costata non meno di 90.000 € al giorno, per un totale ad oggi di oltre 52 milioni di euro, con un incremento progressivo confermatoci dai bilanci di LTF. Quasi ogni giorno il TG regionale e i giornali al servizio della grande opera, con il tramite del gran cerimoniere piddino Virano, Presidente dell'Osservatorio Tecnico (che appunto osserva e basta), decantano gli avanzamenti dei lavori a Chiomonte mandando in onda filmati di gallerie che nulla hanno a che fare con i lavori de La Maddalena di Chiomonte (a oggi sono stati scavati 7, SETTE!! metri), mentre si lanciano deliranti prospettive di cantiere. L'ultima boutade è che il cantiere sarà ad impatto zero, perché sarà il primo cantiere di tali dimensioni "indoor", cioè sarà coperto da un'immensa tensostruttura (per una superficie equivalente a 55 campi da calcio) che eviterà la fuoriuscita di polveri, tra cui anche quelle contenenti amianto e uranio, presenti in abbondanza nel massiccio dell'Ambin che si vuole andare a perforare.
Ai cittadini, inascoltati dai sindaci di Susa e Chiomonte, dal Presidente della Provincia, dal Presidente delle Regione, dai Governi (di sinistra, di destra e tecnici), non resta che manifestare, scioperare, incatenarsi. Ma anche così, le lobby riescono a rigirare la frittata: i violenti non sono loro che stuprano un territorio per beccarsi le tangenti che permettono loro di sopravvivere e mantenere il potere, ma gli inermi manifestanti, che vengono descritti come dei "
professionisti della violenza" che hanno pure fatto dei corsi di addestramento un po' in Grecia, un po' in Palestina. Strano che alle manifestazioni si vedano solo famiglie con bambini ed anziani.
Ma si sa, come ci ha spiegato Cossiga, che ci va poco a mettere qualche infiltrato. Come scrive Pepino nel libro “Forti con i Deboli” il grande apparato messo in piedi per legittimare l’incredibile presenta i manifestanti al pari di pericolosi terroristi al punto che i procedimenti giudiziari nei loro confronti vengono tenuti nelle aule bunker dei palazzi di giustizia come per i mafiosi. Poche ore fa il Presidente del collegio del tribunale ha respinto le istanze presentate dai difensori degli imputati affinché il processo fosse trasferito al Palazzo di giustizia, motivando la decisione con l'impossibilità di trovare un'aula adeguata fino a quando non sarà concluso il processo d'appello Eternit. Al contempo prosegue il mistero per cui la procura di Torino si occupa solo di colpire i No TAV con un accanimento e una severità degna di miglior causa (continuando gli arresti a casaccio, gli ultimi due ragazzi di Mattie che neanche erano sul posto), mentre le denunce contro gli autori degli incendi dei presìdi di Borgone e Bruzolo, l’incendio ed i danneggiamenti delle autovetture dei militanti No TAV, i ferimenti dei manifestanti con i lacrimogeni sparati ad altezza uomo, le violenze di (alcuni) poliziotti dal manganello facile, le diffamazioni a mezzo stampa, le lettere minatorie ricevute dagli esponenti del movimento, gli esposti e i ricorsi del movimento No Tav vengono regolarmente archiviati o giacciono nei cassetti.
Che dice la giustizia piemontese? Solo i funzionari comunali, obbligati dalla legge, ci danno ragione: in seguito ad un esposto proveniente da Amministratori e Associazioni vicine ai No TAV, il Comune di Chiomonte è costretto a chiedere a LTF l'immediata eliminazione delle recinzioni e manufatti abusivi che delimitano un'area del tutto estranea a quella del cantiere stesso che è stato di fatto raddoppiata illegalmente. Chi provvederà? Chi risarcirà i cittadini del danno ingiustamente patito? I politici in coro decantano la bontà del progetto, unica fonte di progresso, adducendo motivazioni risibili come le “aperture psicologiche” verso il resto dell'Europa del Presidente Cota, e nel frattempo tagliano indiscriminatamente i servizi: dalla chiusura di 12 linee ferroviarie e di almeno 8 ospedali solo in Piemonte (di cui 2 in Valsusa-Valsangone) con i tagli del personale sanitario, dai tagli alla scuola e all'edilizia scolastica, alla ricerca, alla manutenzione idrogeologica del territorio.
E c'è di peggio: le voci sulla progressiva chiusura dell’ospedale di Susa sono state recentemente smentite dall’Assessore Regionale Monferrino, il tecnico (targato FIAT) sostituto della Ferrero (impossibilitata ad esercitare il suo mandato sotto inchiesta per l'affidamento di una fornitura di pannoloni da 500 milioni di euro!, ha dichiarato che quell’ospedale non solo non sarebbe stato ridotto ma sarebbe stato potenziato, almeno fintantoché ci sarà il cantiere, soprattutto il reparto di traumatologia che dovrebbe avere molta più “clientela”. Medesima sorte per il punto nascite, prevedendo forse un boom di gravidanze grazie all'arrivo degli operai? Questa non è una compensazione (di compensazioni già ne han parlato: milioni di euro a pioggia sul territorio, con la possibilità anche di istituire una zona a burocrazia zero o a parziale defiscalizzazione), ma una vera estorsione. I valsusini conoscono bene la politica ormai: sanno che i tagli in tutt'Italia discendono dall'utilizzo scorretto delle nostre tasse e non è quindi una norma "ad vallem" che permetterà di salvare il paese. E' necessario un ribaltamento di obiettivi e priorità. Politici ed economici. Ed è per questo che i movimenti fanno paura... perché sono liberi e usano la loro testa. Propagate il virus!" Davide Bono, consigliere M5S Piemonte, e Marco Scibona, capolista al Senato Piemonte per il M5S
La notizia dell'arresto dell'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, per corruzione internazionale, non mi ha sorpreso. Così come non mi ha sorpreso il fallimento del Monte Paschi di Siena con 21 miliardi di perdita di valore (un buchino...) o dell'amministratore delegato dell'ENI, Paolo Scaroni (*), ufficialmente indagato per corruzione per una tangente di 200 milioni di euro per appalti algerini. Ucci, ucci, sento odor di partitucci spinti da una fame atavica e inestinguibile, che dopo aver occupato ogni spazio, ogni poltrona, si stanno spolpando le società gestite dalle Fondazioni in cui sono presenti, come è il caso di Siena, o lottizzando le aziende partecipate dal Tesoro. Finmeccanica è il secondo gruppo manifatturiero italiano dopo la Fiat, ha circa 70 mila dipendenti e 17 miliardi di ricavi annui ed è partecipata dal Tesoro per il 32,4%. Le nomine in questo gruppo, fondamentale per la tenuta economica del Paese, non sono state fatte per merito, ma per nomina partitica. "Ogni anno il responsabile delle relazioni istituzionali Lorenzo Borgogni andava nell'ufficio del numero uno, prendeva il "tabellone", entrava, apriva sulla scrivania la mappa discutendo dei nomi da inserire. Più che una discussione, come ha ricostruito Borgogni al PM, era una ricezione di "ordini dalla politica". In questa lottizzazione si sono alternati ministri di sinistra e di destra, leghisti e centristi. Borgogni ne parla davanti al sostituto procuratore della procura di Roma il 13 e il 20 dicembre del 2011. Solo formalmente i componenti del consiglio di amministrazione provengono dal ministero del Tesoro, in realtà "sono il prodotto di una mediazione politica all'interno delle componenti della maggioranza di governo". (**)
Rigor Montis, come un pappagallo sul trespolo,
ha dichiarato questa mattina, dopo l'arresto di Orsi "C'è un problema relativo alla governance che affronteremo". In un anno e passa di governo con una maggioranza assoluta in Parlamento non ha evidentemente trovato il tempo per farlo. Si tolga dai piedi, porti il suo cagnolino al parco, ha già fatto abbastanza danni. Si. Certo. C'è un bel problema di governance, quindi di controllo, ma chi doveva vigilare se non il Tesoro e quindi il Governo? Qui più che un problema di governance, c'è un problema di onestà dei cosiddetti manager e di chi li ha messi al loro posto (in cambio di che?), c'è un problema enorme di mancanza di senso dello Stato. Il Paese sta franando. Il 23 e il 24 febbraio mandiamoli tutti a casa.
(*) Negli anni ‘90, come amministratore delegato della Techint, Scaroni ha patteggiato una condanna a un anno e quattro mesi per corruzione per tangenti pagate per ottenere appalti dall'ENEL
(**) fonte Espresso, 45/2011
La spending review di Rigor Montis si è fermata alle enunciazioni e al morbido suono della parola inglese "riviuuuù". Il governo Monti ha aumentato le tasse, non ha fatto altro. La spending review non è stata fatta, ma la taxation review è stata strafatta, al punto che per le partite iva, gli artigiani, i piccoli imprenditori e tutti coloro che sono soggetti agli studi di settore può essere più conveniente stare a casa che andare al lavoro. E' necessario, prima del crollo delle entrate fiscali per la chiusura delle imprese al ritmo di 1.000 al giorno, tagliare senza guardare in faccia a nessuno. L'Italia è una mongolfiera che sta perdendo quota, vanno buttati fuori bordo i costi inutili. Per farlo è necessario un governo di salute pubblica che può essere garantito solo da una vittoria del MoVimento 5 Stelle. Per tagliare c'è solo l'imbarazzo della scelta:
- accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti (subito)
- modernizzazione e informatizzazione della macchina dello Stato centrale con un taglio del 30% dei costi (in 5 anni)
- cessazione di ogni missione di pace, in realtà vere missioni militari, all'estero (subito)
- eliminazione Province (subito)
- stop alla costruzione di opere inutili come la Tav in Val di Susa, la Gronda a Genova, la Pedemontana in Lombardia (subito)
- eliminazione contributi all'editoria (subito)
- eliminazione di ogni auto blu tranne per il presidente della Repubblica e del Consiglio (subito)
- eliminazione contributi elettorali ai partiti (subito)
- riduzione di almeno la metà delle consulenze esterne per lo Stato e per gli enti locali (subito)
- Recupero dei 98 miliardi di euro evasi dalle società di slot machines (subito)
- Taglio di 2/3 delle spese del Quirinale (subito)
- Adozione di software open source per la Pubblica Amministrazione (subito)
- Adeguamento stipendi dei parlamentari a media europea (subito)
- Diminuzione del numero parlamentari del 50% (durante la legislatura)
- Rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F35 (subito)
- Efficienza/risparmi acquisti per la Sanità per un 1/5 della spesa (subito)
- Taglio/vendita di due canali RAI nazionali (subito)
- Taglio Expo 2015 (subito)
- Dimezzamento stipendio e numero consiglieri regionali (subito)
- Taglio delle pensioni sopra i 5.000 euro lordi mensili (subito)
Insieme ai tagli elencati va inserito il reddito di cittadinanza presente in molte nazioni europee, come la Germania, per chi non abbia un lavoro.
Tagliare si può, volare si può.

I 100.000 di Milano #TsunamiTour

Il MoVimento 5 Stelle è un movimento senza.
Senza contributi pubblici
Senza sedi
Senza strutture
Senza giornali
Senza televisioni
Senza candidati pregiudicati
Senza candidati presenti in passato in Parlamento
Senza faccioni civetta presentati come capilista in tutta Italia
Senza compromessi
Senza inciuci
Senza leader
Senza politici di professione
Senza corrotti
Senza tangenti
Senza responsabili regionali, provinciali
Senza capibastone
Senza candidati scelti dalle segreterie dei partiti
Senza candidati con un incarico attuale in Comune o in Regione
Senza alleanze con i partiti
Senza un passato di cui vergognarsi
Senza candidati fuori dalla propria circoscrizione elettorale
Senza ideologie
Senza assicurazioni
Senza banche
Senza respiro
Ma anche senza fretta
Per questo vola in alto e sopra. E' leggero, più leggero di una piuma. Imprendibile come l'aria. E arriverà in Parlamento.
Tutti a Roma a Piazza San Giovanni il 22 febbraio. Nulla sarà più come prima.
Piccolo inno di adriano celentano dedicato al movimento

Se non voti ti fai del male

"Se non voti ti fai del male
Se non voti ti fai del male
Eh mi vuoi dire per quale partito io dovrei votare
Loro promettono solo bugie
E ormai la politica è come lo sport
Facciamo il tifo per chi ci tradisce
Non più male di quei governi che abbandonano le donne
Sono più di cento in un anno le donne che muoiono
Da quei mariti e padri pazzi di gelosia
Merde senza un filo di dignità
[...]
E quindi cosa facciamo?
Non c'è altro mezzo per risolvere la crisi, dobbiamo cancellare tutto ciò che ci rattrista, stracciare il brutto dell'Italia come si straccerebbe una lettera scritta da uomini bugiardi e piena di errori, ma soprattutto piena di inganni. Quindi non ci rimane che riscrivere la storia del nostro Paese e rifarlo da capo, cioè ricostruirlo da capo, ricostruirlo fisicamente... da capo.
Se non voti non cambia niente
Se non voti ritornano ancora
Più male di così ci stanno rubando il mondo
Però si dice in giro che fra i partiti c'è
C'è un'onda nuova che è partita dal niente
E come una valanga
Sta avanzando come un ciclone
Per abbattere il marcio della nazione
[...]
Ma i politici non si accorgono
Che quando la bellezza morirà
Loro saranno i primi a sprofondare"
Adriano Celentano

Comunicato politico numero cinquantuno

Il MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche qualunque sia la legge elettorale. Non ci sarà alcuna alleanza con i partiti. I candidati saranno votati in Rete che rimarrà centrale durante il mandato elettorale sia come supporto agli eletti che come garanzia del rispetto del programma. Non dico nulla di nuovo, ma è opportuno ribadirlo. Le elezioni si possono vincere o perdere, in realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni truccate. Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto. Il MoVimento 5 Stelle partecipa per vincere e vincerà in ogni caso.
Sia nel caso straordinario che venga chiamato a responsabilità di governo, sia che, come forza di opposizione, faccia da sentinella per i cittadini. Il MoVimento 5 Stelle non prenderà un solo euro di rimborsi elettorali, così come ha fatto per le elezioni regionali e proporrà l'abolizione di ogni contributo diretto e indiretto ai giornali. Dopo le recenti proiezioni di voto al 20% e la vittoria di Parma, il M5S è diventato il mostro da abbattere. Ogni problema del Paese viene in secondo piano rispetto a una guerra mediatica che sta assumendo proporzioni così gigantesche da farla apparire ridicola. L'obiettivo dichiarato del MoVimento 5 Stelle è di dare ai cittadini la responsabilità delle scelte attraverso strumenti come il referendum propositivo senza quorum, l'obbligatorietà della discussione delle leggi popolari in Parlamento con voto palese e la votazione diretta del candidato.
I partiti hanno fatto della legge elettorale carne da porco e ne discutono ogni giorno sopra le spalle della Nazione, come se fosse roba loro, con il solo intento di spartirsi i voti. Discutono sul nulla. Un 4-4-2 all'italiana o un 3-5-1 alla tedesca o un fritto misto dalemacasinibersani o, ultimo nato, un provincellum. La partecipazione diretta degli italiani alla cosa pubblica è il motivo di esistenza del MoVimento 5 Stelle. I partiti sono un muro che ogni giorno ha una nuova crepa. Nessun partito governerà a lungo sulle macerie che ha creato. La cura Monti ha fatto aumentare il debito pubblico e lo spread continua salire, e di conseguenza gli interessi che paghiamo sui titoli pubblici. Il PIL è sceso a meno 2,4 e scenderà ancora. Nel cratere ci siamo già dentro. Una precisazione sull'euro. Io non sono contrario all'euro in principio. Ho detto che bisogna valutare i pro e i contro e se è ancora fattibile mantenerlo. Ma, se usciremo dall'euro, sarà solo a causa del nostro enorme debito pubblico. Chi oggi accusa il sottoscritto di anti europeismo farebbe bene a guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia. Il debito lo hanno creato i partiti, Pdl e pdmenoelle in testa, e lo stanno facendo pagare ai cittadini con l'aumento delle tasse, la disoccupazione e il taglio dei servizi. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere".

In nome di Dio, andatevene!

Se ne devono andare tutti, dove non ha importanza. In un'isola delle Barbados, nell'appartamento monegasco del cognato, in un ospizio, nella tipografia romana del suocero, in Vaticano a pregare per lo Ior, in Europa al posto di Van Rompuy, a insegnare alla Bocconi a studenti inconsapevoli, in un tribunale a esercitare la loro professione, in uno dei loro studi legali a incassare milioni di euro. Se ne devono andare. Non li regge più nessuno. Loro non capiscono. Si credono intoccabili perché garanti di interessi economici delle lobby del cemento, delle cooperative, dei concessionari, della Bce, delle banche internazionali, di Stati esteri. Vivono in un mondo a parte, fatto di studi televisivi, di giornalisti proni, di incontri istituzionali a discettare del nulla al quadrato con la rituale foto di gruppo, circondati da commessi, servi, maggiordomi, amanti. Onorevoli disonorati.
Facce di bronzo, facce di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se si vuole riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili dello sfacelo economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi tirati ormai in un ghigno, l'incedere da uomini di potere che si credono statisti in scatola. Si ripresentano ancora, riverginati, innocenti, candidi come se non fossero colpevoli del più piccolo errore. Loro che hanno disfatto l'economia, l'informazione, la giustizia, la scuola, il tessuto produttivo, lo stesso Stato. Mantenuti nelle loro posizioni privilegiate per decenni, pagate dalle tasse degli italiani a suon di vitalizi mai rinnegati, di leggi ad personam, ad partitum, per gli amici, per i concessionari, per le mafie. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche.
Virus che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il corpo della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e confidando nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare. In Parlamento non li vuole neppure l'italiano più mite, il più tollerante, il più distaccato dalla politica. L'Italia è in overdose dei Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni e delle centinaia di compari si ostinano a imporre la loro presenza. Non capiscono che sono come Ceaucescu al balcone, Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito da soldato tedesco, Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a divisioni che non esistono più. E' questione di tempo, ma la loro avventura politica è terminata. La campanella del 2013 è suonata, la ricreazione a spese di generazioni di italiani è finita. "Voi siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese come Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Chi fra voi non baratterebbe la vostra coscienza in cambio di soldi? E' rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Repubblica? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera Nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie ed ora siete voi l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!

Arrendetevi!

Arrendetevi! Siete circondati dal popolo italiano. Uscite con le mani alzate. Nessuno vi toccherà. Il vostro tempo è finito, non abusate della fortuna che vi ha assistito finora. Di voi, ormai, nelle piazze, tra la gente, si parla al passato, come di persone estinte. Quando apparite in televisione scatta l'insulto che equivale al vilipendio di cadavere. Quello che stupisce è la vostra folle ostinazione a non farvi da parte come se foste investiti da una missione divina. C'è in ciò qualcosa di patologico, che richiede l'intervento di uno psichiatra, ma anche di triste, come la recita di un vecchio senza voce e malfermo sulle gambe nella parte dell'attor giovane o come l'aria di Memory cantata dalla cadente Grizabella in Cats "Touch me/ It's so easy to leave me/ All alone with the memory/ Of my days in the sun".
I manifesti con le vostre facce nelle strade sembrano annunci mortuari svolazzanti, con qualche tocco di colore. Vi muovete nelle piazze vuote, nei teatri pieni di comparse, negli studi televisivi intervistati da vostri dipendenti, enunciate promesse che non potrete mai mantenere, né avete intenzione peraltro di farlo. Nessuno, tra coloro che vi è vicino, ha il coraggio di dirvi che è finita, che è finita male, e che voi, da qualunque punto si voglia considerare: economico, sociale, politico, amministrativo, siete dei falliti.
Gli italiani sentono, come guidati da un istinto animale, di essere a un bivio e che continuare con voi è un suicidio. Vi hanno perdonato tutto, al di là della decenza, ma ora non vi possono condonare anche il fallimento di una Nazione. Dovete rendervene conto, dovete andarvene prima di essere cacciati dalla rabbia popolare, è un consiglio amichevole quello di dirvi "
Arrendetevi". Questo ventennio è stato un Vietnam per gli italiani, ma voi avete ancora la possibilità di salire sull'ultimo elicottero come gli americani sui tetti di Saigon nel 1975. Siete terrorizzati, in preda di attacchi d'ansia al pensiero di perdere il potere, di qualcuno che potrà rovistare nei vostri cassetti, capire, scoprire, denunciare. Vi consiglio comunque uno, due, tre, cento passi indietro. Se anche vinceste queste elezioni avrete solo rimandato il cambiamento, durerete un anno, forse meno, ha senso? Fate una pubblica ammissione di colpa e chiedete agli italiani di perdonarvi. Arrendetevi. La vostra stessa presenza è diventata insopportabile. Il vostro tirarvi fuori da ogni responsabilità, lo scuotere le piume e minacciare come dei guappi, lo stalking a cui sottoponete gli italiani sono al di là di ogni sopportazione. Arrendetevi. Non potrete dire che non vi ho avvisato.
Senza crescita
"Il M5S non vuole la crescita o almeno quella che gli altri credono sia crescita
- Costruire opere faraoniche,dannose all'ambiente e dispendiose non è crescita
- L'industrializzazione selvaggia non è crescita
- Abbandonare le campagne e lasciare marcire ruderi non è crescita
- Essere il primo in borsa e l'ultimo a tutelare i suoi lavoratori non è crescita
- Far transitare le merci inutilmente da un paese all'altro quando si potrebbe disporre di quelle in loco non è crescita
- Cementificare senza freno sopratutto quando non c'è richiesta abitativa non è crescita
- Produrre,acquistare e vendere armi non è crescita
- Le ingiustizie sociali e le disparità 'benedette' non rappresentano la crescita
- Lavorare dal mattino alla sera senza il tempo di potersi confrontare con i propri figli non è crescita
- Vivere nell'infelicità e nell'assenza di speranze non è crescita
- Avere più soldi in tasca non significa che sei cresciuto
- Crescere significa avere più rispetto verso te stesso,verso il tuo prossimo e l'ambiente che ti circonda
- Crescere significa arricchire il tuo bagaglio culturale,informativo e sociale
- Crescere significa accettare le disparità si sesso,religione e razza
- Crescere significa prenderti le tue responsabilità insieme a quelle degli altri
- Crescere significa anche saper perdere e rinunciare quando lo fai per il bene comune
- Crescere è la continua ricerca per trovare l'equilibrio tra qualità della vita ed innovazione
- Crescere non è semplice,può essere impegnativo ma non sempre vuol dire distruggere."

Il club dei cialtroni

Rigor Montis ha dichiarato "... dei cialtroni dicono di aver lasciato l'Italia in buone condizioni nel 2011". In sostanza ha dato del cialtrone al suo predecessore Berlusconi. Non ci sarebbe nulla da eccepire se non fosse stato proprio quel cialtrone a votarlo sempre durante il suo governo e a consentirgli di fare il presidente del Consiglio e lo stesso cialtrone a proporlo come commissario europeo. Monti, ex consulente di Cirino Pomicino, ministro del Bilancio sotto la cui gestione fu avviata l'esplosione del debito pubblico, ha anche aggiunto, scordandosi di essere alleato del partito di Casini che ha visto finire in galera Cuffaro: "Dopo tanti anni di governo Berlusconi non c'è una legge anti-corruzione". Ma lui nell'ultimo anno e mezzo cosa ha fatto?

#Spot5Stelle: La differenza

"Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni "cucite addosso". Noi preferiamo il secondo: nelle piazze, tra la gente. Perché la politica é delle persone. Per questo il 24 e 25 febbraio Votate per Voi MoVimento 5 Stelle. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere."

Eliminiamo i privilegi delle banche

In Italia le banche mantengono una posizione di ingiustificato vantaggio rispetto all’interlocutore più debole, che sarebbe invece più meritevole di tutele. Bisogna riequilibrare il rapporto tra istituti e utenti sulla base di nuove regole. Siamo in emergenza: il Governo e la Banca d’Italia devono rivedere il meccanismo delle segnalazioni alle Centrali dei rischi della Banca d’Italia e delle banche private. Inizialmente creata per il raggiungimento di un interesse pubblico, la segnalazione viene oggi utilizzata da banche e finanziarie come mezzo di pressione o di estorsione per ottenere sempre più spesso somme non dovute. Va abolito l’art. 50 del Testo Unico Bancario che consente alle banche di ottenere dai Giudici la concessione dei decreti ingiuntivi sulla base della mera attestazione di un Funzionario della stessa banca.
Il Governo e la Banca d’Italia devono intervenire per dare attuazione immediata ad un congelamento o sospensione per almeno 2 anni di ogni procedura esecutiva per espropriazione immobiliare il cui titolo esecutivo è fondato su rapporti controversi già oggetto di opposizione in sede giudiziaria, sia civile che penale.

Il Monte dei Paschi di Bersani

Il Monte dei Paschi di Siena sarebbe quasi sicuramente fallito senza il prestito di Rigor Montis di 3,9 miliardi di euro, cifra pari all'IMU versato dalle famiglie italiane. Il MPS ha avuto un crollo di Borsa vertiginoso negli ultimi anni, gli azionisti hanno perso quasi tutto il loro investimento. Il MPS ha avuto un deprezzamento di valore su cui sta indagando la procura di Siena, una voragine da far impallidire Parmalat. Si tratta di 21 miliardi così ripartiti: 7 miliardi di sovrapprezzo per l'acquisto della Banca Antonveneta, 7 miliardi di debiti acquisiti dalla Banca Antonveneta, 7 miliardi di versamenti su banche estere con causali da accertare.
Il MPS è stato privatizzato nel 1995 e da allora è controllato da una Fondazione. Il 55% della Fondazione è stato detenuto fino a pochi mesi fa da membri nominati da Regione Toscana, Provincia di Siena, Comune di Siena tutti enti controllati dal PD. E' impensabile che le segreterie del PD che si sono succedute dal 1995 fossero all'oscuro dell'operazione Antoveneta oltre che della vendita di ingenti cespiti mobiliari e immobiliari del MPS che hanno permesso la distribuzione di ricchi dividendi. Se i vari Bersani, D'Alema, Veltroni, Franceschini, Fassino non si sono mai accorti di questo immane disastro finanziario come può il PD pretendere di governare il Paese? Va ricordato che nell'ultimo ventennio il PD ha governato per circa 10 anni, ha fatto a metà con Berlusconi. Un decennio a testa per fare la festa all'Italia.Napolitano, ex PD, ha invocato la privacy sulle inchieste in corso della Procura di Siena, invece di battere i pugni sul tavolo come avrebbe fatto Pertini gridando "Fuori i nomi dei responsabili". Lo Scudo Fiscale è stato usato per fare rientrare in Italia patrimoni illeciti con il solo 5% di tassazione. E' stato approvato grazie all'assenza in aula di numerosi parlamentari del PD. Perchè? E' lecito avere l'elenco completo dei patrimoni scudati per verificare se sono associati alla razzia del MPS? Oppure è un segreto di Stato?
Bersani non replica mai nel merito delle responsabilità sue e del suo partito, ma le spara sempre più grosse: "
Si vede la voglia di mandare in galera, come facevano i fascisti. Attenzione, che noi non ci impressioniamo...". Il M5S non manda in galera nessuno, questo compito appartiene ai giudici. Forse è a loro che Gargamella si sta rivolgendo. Craxi aveva più stile.

La piazza che nessun tg vi farà mai vedere

Le tv fanno questo giochetto, l'hanno sempre fatto. Mi riprendono da lontano, dal basso, con un'inquadratura strettissima, come se davanti a me non ci fosse nessuno. Come se fossi un pazzo che parla da solo. Basterebbe ogni tanto alzare la telecamera sopra le teste dei quattro gatti che sono presenti in piazza per dare un'informazione obbiettiva di ciò che sta accadendo in Italia. Invece no. Oggi TgCom24, in piazza Castello a Torino, ha ripetuto questo giochetto che ci è stato segnalato in "real time" via Twitter. Ho chiesto di rivolgere la telecamera alle poche centinaia di persone (secondo la questura) presenti in piazza. L'operatore ha gentilmente eseguito la semplice operazione e dalla regia hanno immediatamente mandato in onda la pubblicità. Sono dei bambini. Non conoscono la rete, non sanno manco cos'è. Ora la pagina facebook di TgCom è invasa di commenti che riportano le foto della piazza. Continuate a nascondere la realtà, il rimbombo del boom nel vuoto dell'informazione sarà ancora più forte.

Al 100% dalla parte dei terremotati

Ieri c'è stata una protesta di alcune centinaia di terremotati davanti ai palazzi della Regione. Abbiamo ascoltato la loro voce.
Intanto il Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna ha firmato l'impegnativa per donare, come da vostro voto, 100.000 € raccolti con le vostre donazioni a Campi d'Arte.

L'abbiamo già fatto!

"Anche lo stipendio di gennaio dei deputati del MoVimento 5 Stelle è tornato in gran parte nelle casse dell'Ars. Ognuno dei quindici eletti M5S ha trattenuto soltanto 2500 euro, più i rimborsi spese (documentati). Nelle casse di palazzo dei Normanni in questi giorni sono rientrati 76.683,18 euro. A questa somma vanno aggiunti circa 62.000 euro che sarebbero entrati a gennaio nelle tasche dei deputati se non vi avessero rinunciato a monte, e cioè le varie indennità di carica (totale 6638 euro), il rimborso per il trasporto su gomma (7.000 euro circa) e quello per l'esercizio dell'attività parlamentare (47.700 euro). I quasi 77.000 euro restituiti in questi giorni dai deputati, come i 123.000 versati a gennaio, sono attualmente “parcheggiati” nel conto corrente generale dell’Ars e confluiranno successivamente alla Regione, quando sarà approvata la legge di stabilità, per finanziare un progetto di microcredito destinato alle piccole imprese. E' stato anche presentato all'Ars un disegno di legge per la riduzione dei costi della politica che prevede l’equiparazione degli stipendi dei deputati dell’Ars da quelli del Parlamento." gruppo parlamentare M5S

Lettera agli italiani di Beppe Grillo

"L’Italia deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro. E’ intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati, disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il Paese nella miseria si muove con la scorta, l’auto blu, senza alcuna preoccupazione economica. I partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da dentro. Ora, queste persone si presentano, grazie ai giornali e alle televisioni che controllano, come i salvatori della patria, proprio loro che l’hanno affossata, usata per i loro interessi.
L’Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia."
Beppe Grillo

Tutti a Roma, piazza San Giovanni il 22 febbraio!

"Martedì scorso abbiamo incontrato il prefetto insieme alla varie forze politiche per chiedere Piazza San Giovanni per il comizio finale.
Anche il PD aveva puntato Piazza San Giovanni. Dopo una lunga discussione, a colpi di “
ma io ho chiesto l’occupazione suolo pubblico” e noi “anche noi abbiamo già chiesto l’occupazione suolo pubblico”, ed il PD “ma noi abbiamo anche il permesse della Questura” e noi “impossibile, la Questura ci ha detto da fine dicembre a oggi che non avrebbe rilasciato permessi fino a questo incontro” , il Prefetto ha scaricato la patata bollente sulla Questura annullando la validità delle richieste OSP fatte fino a ieri, dicendo che sarebbe valsa quella presentata per prima da quel momento in poi ma non indicando un termine dal quale tale nuova richiesta potesse essere presentata.
Firmato il protocollo d’intesa, i nostri attivisti 5 stelle di Roma sono corsi in Questura pronti in caso a fare l’ennesima nottata per questa nostra “
insensata” voglia di far valere i nostri diritti. E meraviglia hanno trovato tutto pronto, moduli preimpostati per la richiesta ed ordine di presentazione rigorosamente rispettato. I signori del PD sono arrivati dopo un po’ con calma e come hanno visto che eravamo primi noi hanno avuto un leggero mancamento. Insomma, alla fine la Questura ci ha concesso Piazza San Giovanni e noi ci vedremo lì il 22 febbraio 2013 a partire dalle 18.00 per una serata che passerà alla Storia!

C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia

Ed ecco Roma. L'ultima tappa, l'ultimo comizio, con la mia ultima voce. Ed ecco la nuova Italia che non ha mai disperato di poter cambiare, di uscire di nuovo dal buio. Quante volte è successo nella nostra Storia? Gli italiani, questo mosaico di popoli antichi, nei millenni hanno visto tutto, hanno creato ogni cosa. Cinici, distaccati, impermeabili, ma anche pazzi, capaci di invenzioni sociali inaudite. La Storia è sempre passata da queste parti. E noi siamo ancora qui, ancora a Roma per ricominciare ancora una volta. Per fare, come ha detto Dario Fo ieri a Milano "Un ribaltone", quello che non sono riusciti fare i nostri padri nel 1945. Ed ecco ancora Roma. E' prevista forse pioggia, sarà ancora più bello San Giovanni a fine inverno. La ricostruzione dell'Italia su basi sociali, eque, di comunità, di solidarietà può iniziare ora. L'italiano ha perso l'idea di bellezza, di felicità, persino la coscienza di sé stesso, del suo valore, della sua identità. Possiamo farcela a uscire dal buio, a riveder le stelle, non sarà lo spread a fermarci se ognuno farà la sua parte, se ci metteremo in gioco senza paura. Lo Stato siamo noi e ci hanno convinto del contrario, ci hanno persuaso che lo Stato sono i partiti, che sono le banche, Equitalia, che è la burocrazia inflessibile con gli onesti. Ci hanno convinto che la democrazia è essere sudditi, che ribellarsi è populismo, qualunquismo, antipolitica.
A Roma dobbiamo far
sentire la nostra voce. Deve sentirsi fino a Sidney, a Buenos Aires, a Pechino. Deve annunciare che in Italia tornerà la democrazia, che siamo arrivati e non ce ne andremo più. Gli italiani sono indistruttibili, ci hanno provato in tutti modi a fiaccarli, a immiserirli, a renderli servi, ma nessuno ci è mai riuscito a lungo. Ho visto in questo lungo viaggio nell'Italia di domani migliaia di volti felici, di persone sorridenti, illuminate dalla speranza di un futuro e questa felicità, questa speranza portano già in loro la consapevolezza del cambiamento. Abbiamo già cambiato l'Italia, abbiamo già vinto. Ed ecco Roma. Chi ci sarà lo racconterà ai suoi nipoti "C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia". Tutti a Roma, venerdì 22 febbraio. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.

Una domanda da 35.000.000 di euro

"Sono passati 20 giorni da quando ho chiesto pubblicamente ai candidati per le elezioni lombarde di far sapere ai cittadini cosa intendono fare dei 35 milioni che la nostra regione prevede di versare ai partiti come rimborso delle spese elettorali. Nessuno ha risposto. E poiché non pensiamo che vivano in qualche magico mondo ciò non può che significare che quei soldi li prenderanno, anzi, forse se li sono già spesi, però hanno paura a dirvelo. Com'è noto invece il M5S quei soldi, più di 7 euro per ogni elettore lombardo, li lascerà nelle casse della regione così come già avviene in Piemonte, Sicilia e Emilia dove il movimento è presente. E questo è solo il primo dei tanti risparmi che la presenza degli eletti a 5 stelle nelle istituzioni garantirà ai lombardi." Silvana Carcano, Candidata Presidente Regione Lombardia M5S

Elezioni 2013: Sondaggio istituto estero da MoVimento 5 Stelle al 42%

Scritto da: Mirco Giubilei il 17 febbraio 2013
In Italia i sondaggi sono vietati nel periodo elettorale, anche se il sondaggio viene fatto da un istituto estero, ma qualcuno lo ha comunque pubblicato. Almeno parzialmente. I risultati? Completamente diversi da quelli effettuati e pubblicati finora dagli istituti italiani. Accade dunque che a pochi giorni dalle elezioni un sito web d’informazione, www.24italia.it, del gruppo Time Vision LTD, commissioni un sondaggio elettorale ad un istituto estero. Motivo della richiesta? Un forte dubbio sorto nei redattori del blog d’informazione, sollecitati da numerose mail di lettori.
Ci sono giunte moltissime email sia in Italia ma anche qui all’estero – scrive 24italia.it – per fare chiarezza sul fenomeno Grillo e sulle sue reali quote politiche. Spinti da non deludere i nostri ormai numerosi lettori abbiamo dato incarico ad una nota agenzia di sondaggi estera di farne uno su un campione di 10.000 individui dislocati in tutta Italia“.
24italia.it non rivela il risultato complessivo del sondaggio, ma fa trapelare un’unica informazione: secondo la ricerca effettuata dall’istituto estero il MoVimento 5 Stelle sarebbe nettamente il primo partito in Italia con il 42% delle preferenze, seguito a lunga distanza da tutti gli altri, PD compreso.
Non vengono forniti altri dati sul sondaggio, quindi ovviamente non possiamo prenderlo per oro colato. Proviamo però, per un attimo a discutere un tale risultato (che comunque, sebbene molto elevato, non è giudicato assurdo da tanti commentatori in Rete).
Come abbiamo già riferito in un precedente articolo, esistono diversi criteri per effettuare i sondaggi. In Italia viene privilegiato il sistema C.A.T.I. ovvero quello di sondaggi effettuati attraverso interviste telefoniche ai numeri fissi. All’estero invece viene privilegiato molto spesso il C.A.W.I. ovvero una rilevazione fatta attraverso interviste sul web.
Questo potrebbe, in parte, spiegare il risultato del sondaggio. Che il MoVimento 5 Stelle sia nettamente il primo partito in Italia tra gli utenti di Internet non è affatto sorprendente. La Rete, di fatto, è luogo di nascita e di espansione del movimento liquido di Beppe Grillo.
Unico limite del MoVimento è forse proprio nel contatto con coloro che non utilizzano assiduamente Internet e si informano prevalentemente attraverso televisioni e giornali.
Tra il 18% assegnato dai sondaggi italiani e il 42% che sarebbe assegnato da quello estero, forse la verità starà nel mezzo. Certo, se il M5S fosse piazzato effettivamente intorno al 25-30% si spiegherebbero molte cose, tra cui gli attacchi bipartisan degli ultimi giorni nei confronti di Grillo, sia da parte di Bersani che di Berlusconi.
Un risultato intorno al 30% aprirebbe al MoVimento 5 Stelle le porte della maggioranza alla Camera e, chissà, forse anche al Senato… ancora una settimana e scopriremo la realtà.

I partiti "copia e incolla"

I partiti copiano in modo spudorato il MoVimento 5 Stelle. Sono persino imbarazzanti quando dicono che "vogliono uscire dal buio" (Gargamella 17 febbraio in piazza del Duomo) o proclamano che "nessuno resterà indietro" (pdmenoelle). Slogan presi pari pari dai manifesti del M5S. Oltre agli slogan copiano pure il programma, come lo psiconano che ha detto (tenetevi forte) che la politica si fa per passione e non per soldi, che i suoi parlamentari (suoi in quanto scelti da lui personalmente) si ridurranno lo stipendio e faranno solo due legislature.
I partiti "copia e incolla" non hanno però aderito al punto del M5S "Mandiamoli tutti a casa" perché è molto difficile prendersi a calci nel culo da soli. La parola "antipolitica" è stata cancellata, inglobata punto per punto dai partiti e quindi ora è diventata politica nobile, nella più alta accezione del termine. I marchettari alla riscossa usano parole per loro sconosciute come onestà, partecipazione, società civile. Le masticano in pubblico come una gomma americana, poi in privato le sputano. Quando si tratta di soldi però non transigono. Nessuno li rifiuta. I contributi elettorali li vogliono tutti, ma proprio tutti, il Pdl, il Pdmenoelle, Rigor Montis o Ingroia aspiratutto.
Sui soldi non ci copiano proprio. Di quanto si tratta? 91 milioni di euro annui per Camera, Senato, consigli regionali e Parlamento europeo, pari a 455 milioni se conteggiati nell'arco i cinque anni. Il M5S ha già rifiutato i rimborsi elettorali per le elezioni regionali in cui si è presentato (unico a farlo), l'ultima in Sicilia, e come più volte anticipato non richiederà né i rimborsi per le spese elettorali, né i contributi per l'attività politica. Le spese sono state integralmente sostenute con i contributi volontari raccolti ad oggi per circa 516.000 euro da parte di 12.593 donatori (grazie!) e una media di 41 euro, e verranno comunque rendicontate. Il M5S svolgerà ogni azione diretta ad assicurare che i contributi ad esso spettanti siano trattenuti all'erario.
Il M5S con le attuali previsioni avrebbe diritto a circa 100 milioni di euro per il Parlamento, vi rinuncia. Questa è vera "spending review".
Il M5S rinuncia inoltre ai milioni di euro di contributi regionali per Lombardia, Lazio e Molise. Ambrosoli e Zingaretti hanno invece deciso di tenersi i contributi al contrario di Carcano, Barillari e Federico candidati portavoce del M5S in Lombardia, in Lazio e in Molise.
Partiti, copiate anche questo!