spero che un giorno l'italia sia pulita sia politicamente sia realmente, un paese piu equo sia giuridicamente sia nel lavoro. ma forse solo una rivoluzione potra aiutarci.
mercoledì 27 febbraio 2013
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lunedì 25 febbraio 2013
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venerdì 22 febbraio 2013
grillo dove sei?
Mentre gli altri politici sono in tv con i loro vestiti firmati ( in barba ai pezzenti), beppe grillo dov'è?
Grillo, un bagno di folla in Sardegna Poi scrive una lettera agli italiani
"Se
cambia qua in Sardegna non cambiamo solo l'Italia ma anche l'Europa.
Partiamo da qui, dalle zone più povere". Così Beppe Grillo ha
iniziato il suo comizio elettorale a Cagliari davanti a una folla di
ventimila persone in piazza dei Centomila.
Beppe
Grillo scrive una sua lettera agli italiani per dire "basta".
"Questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più
tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte
di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire" scrive
Grillo sul suo blog dove incita gli attivisti della Lega. "Se il
tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al
tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo
insieme, non c'è alternativa".
"L'Italia
deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro.
E' intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati,
disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il
Paese nella miseria si muove con la scorta, l'auto blu, senza alcuna
preoccupazione economica", scrive Grillo secondo il quale "i
partiti sono i primi responsabili di questa situazione, hanno
occupato lo Stato, lo hanno svenduto, spolpato da dentro". Ora,
continua, "queste persone si presentano, grazie ai giornali e
alle televisioni che controllano, come i salvatori della patria,
proprio loro che l'hanno affossata, usata per i loro interessi".
Invece, "l'Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno
dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto
giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di
ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro
genitori. E' ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà
il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa.
Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono
andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale
arricchimento".
La
chiamata alle armi di Grillo è diretta: "Io non chiedo il tuo
voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla
cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il
M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non
votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c'è
alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo
Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va
istituito il reddito di cittadinanza". Poi conclude: "Io
sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato.. Riprendiamoci l'Italia".
LA
VISITA IN SARDEGNA - "Sono stato nel Sulcis, mi hanno invitato
loro, non ci sono andato come quelli che poi sono scappati in
elicottero", spiega il leader del movimento 5 stelle riferendosi
alla visita dei ministri economici del novembre scorso. Un filo rosso
unisce la piazza di Cagliari con quella del Sulcis, Grillo ne è
convinto e ricorda di aver dato una chance agli operai degli appalti
Alcoa, da un mese in occupazione in una galleria della grande miniera
di Serbariu, a Carbonia: "Appena si chiudono le finestre
dell'informazione voi siete morti, noi invece vi diamo la possibilità
di mettere una videocamera e mandarvi in streaming in tutto il
mondo".
TUTTI
VIA - "Cominciano ad aver paura di noi. Questa gente deve andare
via, ma prima dobbiamo fargli una piccola verifica fiscale: vedere
quanto era il patrimonio di ciascun politico prima di entrare in
politica e poi quello quando esce e se non è congruo gli
sequestriamo i beni come si fa ai mafiosi".
GLI
INGLESI - "Mi vergogno di vivere in questo paese. E' notizia di
oggi che in Inghilterra un componente della Camera dei Lord si è
dimesso perché si è scoperto che non aveva pagato una multa
quindici anni fa".
LA
CONTESTAZIONE - Hanno acceso due torce rosse ed hanno esposto uno
striscione con la scritta 'Grillo apre ai fascisti noi no': la
contestazione è arrivata in piazza dei Centomila a Cagliari da un
gruppo di giovani antifascisti che bocciano ogni possibile apertura
del movimento a Casa Pound. "Non contestiamo il politico in
quanto tale - spiegano - ma solo le sue parole che sono
inaccettabili".
NEL
SULCIS - "Dovete uscire immediatamente da qui, dovete pensare
alla famiglia". E' l'invito che Beppe Grillo ha rivolto agli
operai delle imprese d'appalto dell'Alcoa, che da un mese occupano
una galleria della Grande Miniera di Serbariu. Al suo arrivo nel
Sulcis, Grillo è stato accolto da applausi e ha indossato un
caschetto donatogli da un operaio in cassa integrazione. "Non
sono qui per fare promesse - ha detto Grillo - ma vi garantisco che
se vinciamo mandiamo tutti a casa. Vi hanno rovinati 20 anni di
politica marcia".
LA
PIAZZA - "Anche qui a Carbonia la piazza è piena di gente,
siamo in migliaia, ma per la questura saremo in 400. Ieri a Sassari
c'erano 20 mila persone, ma i giornali continuano a fare finta di
nulla e pubblicano foto delle piazze vuote prima che inizi il
comizio". Lo ha detto Beppe Grillo, con il caschetto da operaio
in testa (che gli era stato donato dai lavoratori in cassa
integrazione del Sulcis poco prima nella galleria occupata della
Grande Miniera di Serbariu) durante il suo intervento nell'Anfiteatro
di piazza Marmilla a Carbonia. "Riempiamo le piazze ma siamo
anche in diretta streaming sulla Rete - ha aggiunto Grillo - in
questo momento ci stanno seguendo milioni di persone. E abbiamo anche
fatto le elezioni online - ha concluso il leader del Movimento 5
stelle - senza spendere un euro".
IN
SARDEGNA A NUOTO - " Mi sto allenando... Conosco la Sardegna, ci
vengo in vacanza da tanti anni - ha aggiunto Grillo - ma non
conoscevo questa zona. Grazie per l'accoglienza e per questa
splendida coreografia (un anfiteatro gremito da migliaia di persone
nel centro di Carbonia) è la serata più bella che abbiamo fatto.
Non vi prometto nulla, che toglieremo l'Imu e tante altre cose le
abbiamo già detto, ma ribadisco che manderemo tutti a casa".
QUOTE
ROSA - "Le donne candidate in politica sono poche, noi le
abbiamo messe tutte come capolista e così in Parlamento ci sarà il
55% di donne, il che significa più degli uomini. Le nostre candidate
- ha aggiunto Grillo - non sono donne con sederi di gomma e tette di
silicone, ma sono professioniste e madri di famiglia. Io per esempio
in Liguria ho votato una insegnante madre di tre figli".
IL
DOCUMENTO DEI "FIGLI DELLA CRISI" - In Sardegna e in
particolare nel Sulcis Iglesiente i principi fondamentali della
Costituzione Italiana "son caduti nell'oblio e non solo non
vengono garantiti i diritti riconosciuti, ma allo stesso tempo lo
Stato viene meno al compito di rendere possibile ai cittadini
adempire ai doveri legati a tali diritti, come quello di contribuire
al benessere dello Stato". Eccoli i giovani del Sulcis figli dei
cassintegrati di una delle province più povere d'Italia che si
rivolgono al leader del Movimeto 5 Stelle.
L'URLO
ALLA FOLLA - "Non sono venuto qui per chiedervi il voto, se
volete votare il nostro movimento fatelo pure, oppure votate Casini
che vi dà fiducia. Si rischia se sei iscritto nel Movimento 5
stelle, ho sentito di gente che viene emarginata nei posti di lavoro,
ma noi siamo disposti a rischiare per cambiare questo Paese".
Mercoledì
06 febbraio 2013 07:34
La rabbia in galleria: "Ci siamo rotti Basta con questa politica, svegliamoci"
“Qui bisogna inventarsi un nuovo futuro – ha detto Grillo, che ha parlato con i tre operai barricati nel pozzo da diverse settimane – perché io non credo che le miniere e l’industria in general, rappresentino una strada percorribile. In Belgio ad esempio le miniere sono state riconvertite in musei e ora funzionano benissimo”.
Al suo arrivo nel Sulcis, Grillo è stato accolto da applausi e ha indossato un caschetto donatogli da un operaio in cassa integrazione. “Non sono qui per fare promesse – ha detto Grillo – ma vi garantisco che se vinciamo mandiamo tutti a casa. Vi hanno rovinati 20 anni di politica marcia”.
“Siamo rinchiusi qui dentro da 30 giorni, vogliamo i nostri diritti, ci siamo rotti i c…, basta con questa politica di m…, è ora di svegliarci”. E’ il grido di disperazione di uno degli operai delle imprese d’appalto dell’Alcoa di Portovesme, che hanno ricevuto la visita nella galleria occupata di Beppe Grillo. “Mandali tutti a casa” ha urlato un altro operaio, rivolto al leader del Movimento 5 Stelle.
Grillo, rivolgendosi ai cassintegrati del Sulcis – qualcuno accompagnato anche da moglie e figli – ha ribadito di non voler fare promesse come gli altri politici ma ha ricordato che al primo punto del suo programma c’é “il reddito di cittadinanza di mille euro per ogni famiglia. Non è beneficenza ma il primo passo per salvare le famiglie”.
Gli operai hanno spiegato la loro situazione, sostenendo di non essere lavoratori di serie B e che la loro priorità è tornare al lavoro. “Bisogna reinventarsi il lavoro – ha replicato Grillo – con questo tipo di lavoro vi hanno ridotto così. Sono reduce da una tappa a Taranto, dove la gente è malata, stanno morendo tanti bambini. Non so cosa si possa fare, ma qualcosa bisogna reinventarla, puntare al turismo o all’agricoltura, basta con questi lavori che ti fanno ammalare”
Non è mancata la stoccata ai palazzi romani. “Voi credete sul serio che a Roma percepiscano i vostri bisogni, la drammaticità di questa terra e di questo territorio? Non ne hanno la minima idea. Per questo bisogna cacciarli via, tutti e subito”.
Martedì
05 febbraio 2013 15:48
ELEZIONI POLITICHE 2013 ROVIGO Quasi mille persone sotto la neve in piazza Vittorio Emanuele II per Beppe Grillo. Il fondatore del M5s: “Il prossimo governo sarà di transizione, poi avremo il 100% dei consensi” Contro tutto e contro tutti
Sci
in spalla e caschetto in testa (viene da Trento), Beppe Grillo scende
dal suo camper e sale sul palco di piazza Vittorio Emanuele II in
tenuta da neve per chiudere a Rovigo la campagna elettorale del
Movimento 5 stelle in Veneto. Sfidando il maltempo che si è
abbattuto sulla città e in provincia, il comico genovese che si è
dato alla politica spiega che il prossimo governo sarà di
transizione perché verrà eletto un “fantasma” tra Bersani,
Monti, Berlusconi e Bersani, ovvero “gente che deve tornare a casa”
perché rappresentano il “vuoto” e sono i giornalisti
“traghettatori di anime, riesumatori di cadaveri” a tenerli in
vita
Rovigo
- “Uscite da quei portici! Siamo in mezzo ad una rivoluzione e voi
state lì. Dai venite al centro della rivoluzione”. Beppe
Grillo scende dal camper con sci in spalla e caschetto in testa per
il suo comizio di chiusura della campagna elettorale in Veneto,
in una Rovigo sotto la neve prima e sotto la pioggia dopo, con un
freddo rasente lo zero, e riesce subito ad inquadrare l’animo dei
polesani. Grillo invita dunque i polesani a mollare il posto al
coperto e ad affollare la piazza, qualcuno lo fa, ma la maggior parte
no. Lui insiste, ma poi ci molla, qualcuno gli avrà detto che è già
un miracolo che tanta gente sia arrivata in piazza, sì perché sono
quasi mille i polesani giunti anche dalla provincia ad ascoltare e
vedere lo show del comico che si è dato alla politica.
I numeri attesi alla vigilia erano diversi, ma visto il tempaccio
veramente ostico, per il Movimento 5 stelle del Polesine è già un
successo.
Grillo è il solito fiume di parole che sa dove colpire. Ce l’ha con Garganella, che sarebbe Berlusconi, con Bersani, con Monti l’esorcista, con Napolitano, che interviene nel caso di Monte Paschi solo come moderatore. “Questa gente è il vuoto, sono fantasmi che devono tornare nell’aldilà, degli zombie”, così ha definito i candidati premier pochi minuti prima di salire sul palco, durante un breve colloquio con la stampa. E proprio ai giornalisti imputa il fatto che Monti, Bersani e Berlusconi siano ancora sulla scena: “Siete voi i traghettatori di anime, gli esorcisti, i Milingo riesumatori di cadaveri”.
Va da sé che Grillo ce l’abbia anche con i giornali “che piazzano giaguari e donne nelle prime pagine”, con le tv “che censurano le sue conquiste” e fanno da spalla alla classe politica: “Devono andare via tutti. Così lo Stato torna ad essere Stato”, quindi l’affondo al governo che verrà eletto il 24 e 25 febbraio: “Durerà 6/8 mesi, poi noi faremo il 100% e governeremo”. Gli italiani tassati, gli italiani derubati, gli italiani presi in giro da tutta la casta della politica. Gli italiani senza lavoro, senza soldi, senza rappresentanti degni di rappresentarli. La rivoluzione arriva a 5 stelle. Come è arrivata in Sicilia, incredibile a dirsi, dove ha espresso 15 consiglieri regionali e si è attestato il partito di maggioranza: “I consiglieri si sono decurtati da subito lo stipendio del 70% utilizzando i soldi risparmiati per il sostegno agli agricoltori e gli imprenditori”. Anche i parlamentari eletti a Roma rinunceranno all’indennità così come il partito rinuncerà ai 100 milioni di euro che gli spetterebbero come rimborso elettorale: “Li utilizzeremo come fondo per istituire il reddito di cittadinanza e per salvare le piccole e medie imprese. Abbiamo in programma dei provvedimenti per favorire la detassazione del lavoro riportandola su chi spreca energia”. E ancora: “Apriremo il Parlamento, lo illumineremo e lo renderemo trasparente”.
Il Movimento 5 stelle si prepara quindi ad governare, contro tutto e contro tutti. Inevitabile un commento sulle dimissioni del Papa annunciate lunedì 11 febbraio: “La Chiesa si è accorta di essere fuori tempo e le chiese sono vuote. Siamo ad una svolta, magari il prossimo Papa sarà nero”.
Grillo è il solito fiume di parole che sa dove colpire. Ce l’ha con Garganella, che sarebbe Berlusconi, con Bersani, con Monti l’esorcista, con Napolitano, che interviene nel caso di Monte Paschi solo come moderatore. “Questa gente è il vuoto, sono fantasmi che devono tornare nell’aldilà, degli zombie”, così ha definito i candidati premier pochi minuti prima di salire sul palco, durante un breve colloquio con la stampa. E proprio ai giornalisti imputa il fatto che Monti, Bersani e Berlusconi siano ancora sulla scena: “Siete voi i traghettatori di anime, gli esorcisti, i Milingo riesumatori di cadaveri”.
Va da sé che Grillo ce l’abbia anche con i giornali “che piazzano giaguari e donne nelle prime pagine”, con le tv “che censurano le sue conquiste” e fanno da spalla alla classe politica: “Devono andare via tutti. Così lo Stato torna ad essere Stato”, quindi l’affondo al governo che verrà eletto il 24 e 25 febbraio: “Durerà 6/8 mesi, poi noi faremo il 100% e governeremo”. Gli italiani tassati, gli italiani derubati, gli italiani presi in giro da tutta la casta della politica. Gli italiani senza lavoro, senza soldi, senza rappresentanti degni di rappresentarli. La rivoluzione arriva a 5 stelle. Come è arrivata in Sicilia, incredibile a dirsi, dove ha espresso 15 consiglieri regionali e si è attestato il partito di maggioranza: “I consiglieri si sono decurtati da subito lo stipendio del 70% utilizzando i soldi risparmiati per il sostegno agli agricoltori e gli imprenditori”. Anche i parlamentari eletti a Roma rinunceranno all’indennità così come il partito rinuncerà ai 100 milioni di euro che gli spetterebbero come rimborso elettorale: “Li utilizzeremo come fondo per istituire il reddito di cittadinanza e per salvare le piccole e medie imprese. Abbiamo in programma dei provvedimenti per favorire la detassazione del lavoro riportandola su chi spreca energia”. E ancora: “Apriremo il Parlamento, lo illumineremo e lo renderemo trasparente”.
Il Movimento 5 stelle si prepara quindi ad governare, contro tutto e contro tutti. Inevitabile un commento sulle dimissioni del Papa annunciate lunedì 11 febbraio: “La Chiesa si è accorta di essere fuori tempo e le chiese sono vuote. Siamo ad una svolta, magari il prossimo Papa sarà nero”.
ROVIGO—Reddito
di cittadinanza, difesa di scuola e sanità pubbliche, sostegno a
piccole e medie imprese, riforma del sistema bancario. Queste le
priorità con cui Beppe Grillo ha scaldato gli animi degli almeno 600
rodigini (mille per gli organizzatori) giunti in piazza Vittorio
Emanuele ieri pomeriggio, sfidando gelo e neve. Il leader del
Movimento 5 Stelle è salito sul palco vestito da sciatore e
battagliero. «Qua si sta facendo la rivoluzione, uscite dai portici»
grida a chi cercava riparo. E, con l’abilità consumata dello
show-man, ha fatto vibrare le corde dell’orgoglio rodigino. «È
poesia stare insieme sotto la neve in una città così bella ». E
«insieme» è stata la parola- chiave del comizio. «Siamo prima di
tutto una comunità - rilancia - gli altri chiedono i rimborsi
elettorali, noi viaggiamo sulla solidarietà di tanti amici. Uscite
dai portici e occupatevi di politica, donate una parte del vostro
tempo agli altri». La cittadinanza che si fa Stato. «Lo
Stato oggi sembra lavori per complicare la vita alle persone - ha
detto - Noi pensiamo a uno Stato che dev’essere presente, con
regole chiare. Voglio uno Stato che sia garante delle strutture
fondamentali: scuola, sanità, autostrade pubbliche». Uno Stato che
sappia anche programmare e regolare l’economia. «Forbice
inaccettabile tra gli stipendi degli amministratori delegati e i
dipendenti - attacca - poniamo un limite: la differenza non superi il
rapporto di 1 a 12». E soprattutto, l’introduzione del «reddito
di cittadinanza» per sfuggire al ricatto occupazionale e garantire
un’esistenza dignitosa a tutti. «Riformiamo i Centri per
l’impiego, sfruttando le potenzialità di Internet - tuona - Il
reddito sarà legato all’inserimento lavorativo e, dopo tre
proposte rifiutate, viene meno. Dobbiamo guardare ai prossimi
trent’anni di modello economico. Con un sistema equo, si potrà
lavorare 20 ore alla settimana, garantendo a tutti sostentamento ».
Grillo ha pure commentato le dimissioni di Papa Ratzinger, auspicando
che «il prossimo pontefice sia nero come Obama».
“Magari
il
prossimo papa sarà nero”.
Beppe
Grillo
arriva in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo
sotto la tormenta di neve e non risparmia un commento sulla notizia
del giorno, le
dimissioni di papa
Benedetto XVI.
E la proposta è subito delle più provocatorie: “Guardate – dice
il leader del Movimento Cinque Stelle – sta venendo giù il Paese.
Sta succedendo qualcosa di incredibile. Non si è mai visto che un
papa desse le dimissioni così. Forse siamo ad una grande svolta
anche nella Chiesa cristiana. Le chiese sono vuote, ci sono più
cristiani in Africa che in Europa. C’è più collegamento internet
in Africa
che in Italia,
quindi probabilmente il prossimo Papa sarà un Papa
nero,
chi lo sa. Non ci credeva nessuno che un presidente degli Stati Uniti
sarebbe diventato un nero, un abbronzato come dice il nano e poi
guardate cos’è successo”. Perché se a scegliere il nuovo
pontefice fossero per ipotesi i fedeli attraverso una consultazione
online, ricorda Grillo, “finalmente sarebbero un miliardo di
cristiani a decidere chi è il Papa e non qualche miliardo di
vescovi”. Una scelta unica e rara nella storia, come ricorda il
leader dal palco, che profuma di rivoluzione e cambio di rotta,
quella che il Movimento
Cinque Stelle
spera di avere nell’immediato alle prossime elezioni politiche.
“C’è stato nella storia solo Celestino
V,
speriamo che un celeste della Lombardia faccia altrettanto”. Si
riferisce a
Roberto Formigoni
e strappa subito un applauso.
È
una piazza innevata quella che accoglie il leader
Cinque Stelle,
una cascata di ombrelli e volontari che spalano la neve. Qualcuno nel
pomeriggio ci aveva provato ad avere qualche dubbio. Neanche il tempo
di inviare un messaggio su Twitter che già gli organizzatori
rispondevano: “In caso di maltempo tutto ok”. Nessuna intenzione
di rimandare il comizio,
e Beppe Grillo esce dal camper con sci e scarponi da neve per
affrontare la tormenta. Lo attendono un centinaio di persone. “È
meravigliosa la neve, è poesia stare qui con voi”. E urla ai pochi
al riparo ai bordi della piazza: “Volevo dire a quelli sotto i
portici: venite a me, venite nella tormenta, uscite dal riparo. Ormai
non c’è più riparo per nulla. È una vita che state lì a
osservare e guardate come si è ridotto il paese”. Il leader
del Movimento Cinque Stelle arriva a Rovigo stanco, dopo le
tappe che senza sosta lo stanno portando in giro per l’Italia. Sul
palco la solita energia, ma appena scende, i chilometri, la pioggia e
il vento cominciano a farsi sentire. “Ma il vento è cambiato –
continua a ripetere Grillo – siamo oltre il 20%, hanno paura di
noi. Mancano due settimane alle elezioni e continuano ad attaccarmi.
È come se io stessi camminando tra due file di persone e mentre
passo mi bastonano. Si stanno accanendo su di voi, su di me, sulla
mia famiglia”. Parla di attacchi da parte di politici e
giornalisti, anche se dice, “chissenefrega, che si accaniscano
pure. Ogni giorno mi dedicano un titolo di giornale diverso. Una
volta sono fascista, una volta comunista, una volta odio le donne
oppure gli omosessuali”. Per finire con l’episodio del comizio
di Bologna, quando “Repubblica ha detto che ho incitato
Al-Qaeda ad attaccare il parlamento. Cose assurde, ma pazienza, più
se la prendono con me e più diventiamo forti”. La neve
imperterrita non lascia tregua, ma il comizio segue la programmazione
prevista. Nessuno sconto, nessuna chiusura improvvisa. “Guardatevi
– conclude Beppe Grillo – siete un sogno. Era il sogno mio e di
un Casaleggio qualunque, guardate che cosa siamo diventati”.
11
febbraio 2013
DAL
BLOG DI BEPPE GRILLLO
“LA
LIBERTA SENZA GIUSTIZIA SOCIALE, è SOLO LA LIBERTA DI MORIRE DI
FAME” SANDRO PERTINI.
"In
campagna elettorale il cantiere del tunnel geognostico della
Maddalena di Chiomonte, Valsusa, propedeutico alla realizzazione del
TAV Torino-Lyon
è stato interdetto ai candidati dei partiti, in realtà ci sono già
state delle visite e forse altre ne seguiranno. Troppi "politici"
sono saliti a Chiomonte
per una foto di rito nel desolante cantiere, tra un operaio
sfruttato, un po' di terra cementificata e un'escavatrice.
LTF, promotrice dell'opera, teme soprattutto che si diffonda la verità: che il cantiere è abusivo non essendo mai stato terminato il progetto esecutivo, che i ritardi nello scavo della galleria peggiorano di giorno in giorno, che la militarizzazione del territorio diviene sempre più insostenibile per la popolazione.
LTF, promotrice dell'opera, teme soprattutto che si diffonda la verità: che il cantiere è abusivo non essendo mai stato terminato il progetto esecutivo, che i ritardi nello scavo della galleria peggiorano di giorno in giorno, che la militarizzazione del territorio diviene sempre più insostenibile per la popolazione.
Il
cantiere sulla scia di quanto fece Prodi nel 2008 con le discariche
della Campania, dal primo gennaio 2012 è un sito strategico di
interesse nazionale e militarizzato, ma fin dal 27 giugno 2011 è di
fatto un fortino blindato, chiuso da filo spinato modello israeliano
e difeso da un apparato militare da guerra civile, che non ha esitato
in moltissime occasioni a fare massiccio uso di lacrimogeni tossici,
contenenti il
gas CS, vietati dalle convenzioni
internazionali. Questa sorveglianza armata è già costata non
meno di 90.000 € al giorno, per un totale ad oggi di oltre 52
milioni di euro, con un incremento progressivo confermatoci dai
bilanci di LTF. Quasi ogni giorno il TG
regionale e i giornali al servizio della
grande opera, con il tramite del gran cerimoniere piddino
Virano, Presidente dell'Osservatorio
Tecnico (che appunto osserva e basta), decantano gli avanzamenti dei
lavori a Chiomonte mandando in onda filmati di gallerie che nulla
hanno a che fare con i lavori de La Maddalena di Chiomonte (a oggi
sono stati scavati 7, SETTE!! metri), mentre si lanciano deliranti
prospettive di cantiere. L'ultima boutade è che il cantiere sarà ad
impatto zero,
perché sarà il primo cantiere di tali dimensioni "indoor",
cioè sarà coperto da un'immensa tensostruttura (per una superficie
equivalente a 55 campi da calcio) che eviterà la fuoriuscita di
polveri, tra cui anche quelle contenenti amianto
e uranio, presenti in abbondanza nel
massiccio dell'Ambin che si vuole andare a perforare.
Ai cittadini, inascoltati dai sindaci di Susa e Chiomonte, dal Presidente della Provincia, dal Presidente delle Regione, dai Governi (di sinistra, di destra e tecnici), non resta che manifestare, scioperare, incatenarsi. Ma anche così, le lobby riescono a rigirare la frittata: i violenti non sono loro che stuprano un territorio per beccarsi le tangenti che permettono loro di sopravvivere e mantenere il potere, ma gli inermi manifestanti, che vengono descritti come dei "professionisti della violenza" che hanno pure fatto dei corsi di addestramento un po' in Grecia, un po' in Palestina. Strano che alle manifestazioni si vedano solo famiglie con bambini ed anziani.
Ai cittadini, inascoltati dai sindaci di Susa e Chiomonte, dal Presidente della Provincia, dal Presidente delle Regione, dai Governi (di sinistra, di destra e tecnici), non resta che manifestare, scioperare, incatenarsi. Ma anche così, le lobby riescono a rigirare la frittata: i violenti non sono loro che stuprano un territorio per beccarsi le tangenti che permettono loro di sopravvivere e mantenere il potere, ma gli inermi manifestanti, che vengono descritti come dei "professionisti della violenza" che hanno pure fatto dei corsi di addestramento un po' in Grecia, un po' in Palestina. Strano che alle manifestazioni si vedano solo famiglie con bambini ed anziani.
Ma
si sa, come ci ha spiegato Cossiga, che ci va poco a mettere qualche
infiltrato. Come scrive Pepino nel libro “Forti
con i Deboli” il grande apparato messo
in piedi per legittimare l’incredibile presenta i manifestanti al
pari di pericolosi terroristi al punto che i procedimenti giudiziari
nei loro confronti vengono tenuti nelle aule
bunker dei palazzi di giustizia come
per i mafiosi. Poche ore fa il Presidente del collegio del tribunale
ha respinto le istanze presentate dai difensori degli imputati
affinché il processo fosse trasferito al Palazzo di giustizia,
motivando la decisione con l'impossibilità di trovare un'aula
adeguata fino a quando non sarà concluso il processo d'appello
Eternit. Al contempo prosegue il mistero per cui la procura di Torino
si occupa solo di colpire i No TAV
con un accanimento e una severità degna di miglior causa
(continuando gli arresti a casaccio, gli ultimi due
ragazzi di Mattie che neanche erano sul posto), mentre le denunce
contro gli autori degli incendi dei presìdi di Borgone e Bruzolo,
l’incendio ed i danneggiamenti delle autovetture dei militanti No
TAV, i ferimenti dei manifestanti con i lacrimogeni sparati ad
altezza uomo, le violenze di (alcuni) poliziotti dal manganello
facile, le diffamazioni a mezzo stampa, le lettere minatorie ricevute
dagli esponenti del movimento, gli esposti e i ricorsi del movimento
No Tav vengono regolarmente archiviati o giacciono nei cassetti.
Che
dice la giustizia piemontese? Solo i
funzionari comunali, obbligati dalla legge, ci danno ragione: in
seguito ad un esposto proveniente da Amministratori e Associazioni
vicine ai No TAV, il Comune di Chiomonte è costretto a chiedere a
LTF l'immediata eliminazione delle recinzioni e manufatti abusivi che
delimitano un'area del tutto estranea a quella del cantiere stesso
che è stato di fatto raddoppiata illegalmente. Chi provvederà? Chi
risarcirà i cittadini del danno ingiustamente patito? I politici in
coro decantano la bontà del progetto, unica fonte di progresso,
adducendo motivazioni risibili come le “aperture
psicologiche” verso il resto
dell'Europa del Presidente Cota, e nel frattempo tagliano
indiscriminatamente i servizi: dalla chiusura
di 12 linee ferroviarie e di almeno
8 ospedali
solo in Piemonte (di cui 2 in Valsusa-Valsangone) con i tagli del
personale sanitario, dai tagli alla scuola e all'edilizia scolastica,
alla ricerca, alla manutenzione idrogeologica del territorio.
E
c'è di peggio: le voci sulla progressiva chiusura dell’ospedale di
Susa sono state recentemente smentite dall’Assessore Regionale
Monferrino, il tecnico (targato FIAT) sostituto della Ferrero
(impossibilitata ad esercitare il suo mandato sotto inchiesta per
l'affidamento di una fornitura di pannoloni da 500 milioni di euro!,
ha dichiarato che quell’ospedale non solo non sarebbe stato ridotto
ma sarebbe stato potenziato, almeno fintantoché ci sarà il
cantiere, soprattutto il reparto di traumatologia che dovrebbe avere
molta più “clientela”.
Medesima sorte per il punto nascite, prevedendo forse un boom di
gravidanze grazie all'arrivo degli operai? Questa non è una
compensazione (di compensazioni già ne han parlato: milioni di euro
a pioggia sul territorio, con la possibilità anche di istituire una
zona a burocrazia zero o a parziale defiscalizzazione), ma una vera
estorsione. I valsusini conoscono bene la politica ormai: sanno che i
tagli in tutt'Italia discendono dall'utilizzo scorretto delle nostre
tasse e non è quindi una norma "ad
vallem" che permetterà di salvare
il paese. E' necessario un ribaltamento di obiettivi e priorità.
Politici ed economici. Ed è per questo che i movimenti fanno
paura... perché sono liberi e usano la loro testa. Propagate il
virus!" Davide Bono, consigliere
M5S Piemonte, e Marco Scibona, capolista al Senato Piemonte per il
M5S
La
notizia dell'arresto dell'amministratore delegato di Finmeccanica,
Giuseppe Orsi, per corruzione internazionale, non mi ha sorpreso.
Così come non mi ha sorpreso il fallimento del Monte
Paschi di Siena
con 21 miliardi di perdita di valore (un buchino...) o
dell'amministratore delegato dell'ENI, Paolo Scaroni (*),
ufficialmente indagato
per corruzione
per una tangente di 200 milioni di euro per appalti algerini. Ucci,
ucci, sento odor di partitucci spinti da una fame atavica e
inestinguibile, che dopo aver occupato ogni spazio, ogni poltrona, si
stanno spolpando le società gestite dalle Fondazioni in cui sono
presenti, come è il caso di Siena, o lottizzando le aziende
partecipate dal Tesoro. Finmeccanica è il secondo gruppo
manifatturiero italiano dopo la Fiat, ha circa 70 mila dipendenti e
17 miliardi di ricavi annui ed è partecipata dal Tesoro per il
32,4%. Le nomine in questo gruppo, fondamentale per la tenuta
economica del Paese, non sono state fatte per merito, ma per nomina
partitica. "Ogni
anno il responsabile delle relazioni istituzionali Lorenzo Borgogni
andava nell'ufficio del numero uno, prendeva il "tabellone",
entrava, apriva sulla scrivania la mappa discutendo dei nomi da
inserire. Più che una discussione, come ha ricostruito Borgogni al
PM, era una ricezione di "ordini dalla politica". In questa
lottizzazione si sono alternati ministri di sinistra e di destra,
leghisti e centristi. Borgogni ne parla davanti al sostituto
procuratore della procura di Roma il 13 e il 20 dicembre del 2011.
Solo formalmente i componenti del consiglio di amministrazione
provengono dal ministero del Tesoro, in realtà "sono il
prodotto di una mediazione politica all'interno delle componenti
della maggioranza di governo".
(**)
Rigor Montis, come un pappagallo sul trespolo, ha dichiarato questa mattina, dopo l'arresto di Orsi "C'è un problema relativo alla governance che affronteremo". In un anno e passa di governo con una maggioranza assoluta in Parlamento non ha evidentemente trovato il tempo per farlo. Si tolga dai piedi, porti il suo cagnolino al parco, ha già fatto abbastanza danni. Si. Certo. C'è un bel problema di governance, quindi di controllo, ma chi doveva vigilare se non il Tesoro e quindi il Governo? Qui più che un problema di governance, c'è un problema di onestà dei cosiddetti manager e di chi li ha messi al loro posto (in cambio di che?), c'è un problema enorme di mancanza di senso dello Stato. Il Paese sta franando. Il 23 e il 24 febbraio mandiamoli tutti a casa.
Rigor Montis, come un pappagallo sul trespolo, ha dichiarato questa mattina, dopo l'arresto di Orsi "C'è un problema relativo alla governance che affronteremo". In un anno e passa di governo con una maggioranza assoluta in Parlamento non ha evidentemente trovato il tempo per farlo. Si tolga dai piedi, porti il suo cagnolino al parco, ha già fatto abbastanza danni. Si. Certo. C'è un bel problema di governance, quindi di controllo, ma chi doveva vigilare se non il Tesoro e quindi il Governo? Qui più che un problema di governance, c'è un problema di onestà dei cosiddetti manager e di chi li ha messi al loro posto (in cambio di che?), c'è un problema enorme di mancanza di senso dello Stato. Il Paese sta franando. Il 23 e il 24 febbraio mandiamoli tutti a casa.
(*)
Negli anni ‘90, come amministratore delegato della Techint, Scaroni
ha patteggiato una condanna a un anno e quattro mesi per corruzione
per tangenti pagate per ottenere appalti dall'ENEL
(**) fonte Espresso, 45/2011
(**) fonte Espresso, 45/2011
La
spending review di Rigor Montis si è fermata alle enunciazioni e al
morbido suono della parola inglese "riviuuuù".
Il governo Monti ha aumentato le tasse, non ha fatto altro. La
spending review non è stata fatta, ma la taxation review è stata
strafatta, al punto che per le partite iva, gli artigiani, i piccoli
imprenditori e tutti coloro che sono soggetti agli studi di settore
può essere più conveniente stare a casa che andare al lavoro. E'
necessario, prima del crollo delle entrate fiscali per la chiusura
delle imprese al ritmo di 1.000 al giorno, tagliare senza guardare in
faccia a nessuno. L'Italia è una mongolfiera che sta perdendo quota,
vanno buttati fuori bordo i costi inutili. Per farlo è necessario un
governo di salute pubblica che può essere garantito solo da una
vittoria del MoVimento 5 Stelle. Per tagliare c'è solo l'imbarazzo
della scelta:
- accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti (subito)
- modernizzazione e informatizzazione della macchina dello Stato centrale con un taglio del 30% dei costi (in 5 anni)
- cessazione di ogni missione di pace, in realtà vere missioni militari, all'estero (subito)
- eliminazione Province (subito)
- stop alla costruzione di opere inutili come la Tav in Val di Susa, la Gronda a Genova, la Pedemontana in Lombardia (subito)
- eliminazione contributi all'editoria (subito)
- eliminazione di ogni auto blu tranne per il presidente della Repubblica e del Consiglio (subito)
- eliminazione contributi elettorali ai partiti (subito)
- riduzione di almeno la metà delle consulenze esterne per lo Stato e per gli enti locali (subito)
- Recupero dei 98 miliardi di euro evasi dalle società di slot machines (subito)
- Taglio di 2/3 delle spese del Quirinale (subito)
- Adozione di software open source per la Pubblica Amministrazione (subito)
- Adeguamento stipendi dei parlamentari a media europea (subito)
- Diminuzione del numero parlamentari del 50% (durante la legislatura)
- Rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F35 (subito)
- Efficienza/risparmi acquisti per la Sanità per un 1/5 della spesa (subito)
- Taglio/vendita di due canali RAI nazionali (subito)
- Taglio Expo 2015 (subito)
- Dimezzamento stipendio e numero consiglieri regionali (subito)
- Taglio delle pensioni sopra i 5.000 euro lordi mensili (subito)
Insieme ai tagli elencati va inserito il reddito di cittadinanza presente in molte nazioni europee, come la Germania, per chi non abbia un lavoro.
Tagliare si può, volare si può.
- accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti (subito)
- modernizzazione e informatizzazione della macchina dello Stato centrale con un taglio del 30% dei costi (in 5 anni)
- cessazione di ogni missione di pace, in realtà vere missioni militari, all'estero (subito)
- eliminazione Province (subito)
- stop alla costruzione di opere inutili come la Tav in Val di Susa, la Gronda a Genova, la Pedemontana in Lombardia (subito)
- eliminazione contributi all'editoria (subito)
- eliminazione di ogni auto blu tranne per il presidente della Repubblica e del Consiglio (subito)
- eliminazione contributi elettorali ai partiti (subito)
- riduzione di almeno la metà delle consulenze esterne per lo Stato e per gli enti locali (subito)
- Recupero dei 98 miliardi di euro evasi dalle società di slot machines (subito)
- Taglio di 2/3 delle spese del Quirinale (subito)
- Adozione di software open source per la Pubblica Amministrazione (subito)
- Adeguamento stipendi dei parlamentari a media europea (subito)
- Diminuzione del numero parlamentari del 50% (durante la legislatura)
- Rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F35 (subito)
- Efficienza/risparmi acquisti per la Sanità per un 1/5 della spesa (subito)
- Taglio/vendita di due canali RAI nazionali (subito)
- Taglio Expo 2015 (subito)
- Dimezzamento stipendio e numero consiglieri regionali (subito)
- Taglio delle pensioni sopra i 5.000 euro lordi mensili (subito)
Insieme ai tagli elencati va inserito il reddito di cittadinanza presente in molte nazioni europee, come la Germania, per chi non abbia un lavoro.
Tagliare si può, volare si può.
I 100.000 di Milano #TsunamiTour
Il
MoVimento 5 Stelle è un movimento senza.
Senza
contributi pubblici
Senza sedi
Senza strutture
Senza giornali
Senza televisioni
Senza candidati pregiudicati
Senza candidati presenti in passato in Parlamento
Senza faccioni civetta presentati come capilista in tutta Italia
Senza compromessi
Senza inciuci
Senza leader
Senza politici di professione
Senza corrotti
Senza tangenti
Senza responsabili regionali, provinciali
Senza capibastone
Senza candidati scelti dalle segreterie dei partiti
Senza candidati con un incarico attuale in Comune o in Regione
Senza alleanze con i partiti
Senza un passato di cui vergognarsi
Senza candidati fuori dalla propria circoscrizione elettorale
Senza ideologie
Senza assicurazioni
Senza banche
Senza respiro
Ma anche senza fretta
Senza sedi
Senza strutture
Senza giornali
Senza televisioni
Senza candidati pregiudicati
Senza candidati presenti in passato in Parlamento
Senza faccioni civetta presentati come capilista in tutta Italia
Senza compromessi
Senza inciuci
Senza leader
Senza politici di professione
Senza corrotti
Senza tangenti
Senza responsabili regionali, provinciali
Senza capibastone
Senza candidati scelti dalle segreterie dei partiti
Senza candidati con un incarico attuale in Comune o in Regione
Senza alleanze con i partiti
Senza un passato di cui vergognarsi
Senza candidati fuori dalla propria circoscrizione elettorale
Senza ideologie
Senza assicurazioni
Senza banche
Senza respiro
Ma anche senza fretta
Per
questo vola in alto e sopra. E' leggero, più leggero di una piuma.
Imprendibile come l'aria. E arriverà in Parlamento.
Tutti a Roma a Piazza San Giovanni il 22 febbraio. Nulla sarà più come prima.
Tutti a Roma a Piazza San Giovanni il 22 febbraio. Nulla sarà più come prima.
Piccolo
inno di adriano celentano dedicato al movimento
Se non voti ti fai del male
"Se
non voti ti fai del male
Se non voti ti fai del male
Eh mi vuoi dire per quale partito io dovrei votare
Loro promettono solo bugie
E ormai la politica è come lo sport
Facciamo il tifo per chi ci tradisce
Non più male di quei governi che abbandonano le donne
Sono più di cento in un anno le donne che muoiono
Da quei mariti e padri pazzi di gelosia
Merde senza un filo di dignità
[...]
E quindi cosa facciamo?
Non c'è altro mezzo per risolvere la crisi, dobbiamo cancellare tutto ciò che ci rattrista, stracciare il brutto dell'Italia come si straccerebbe una lettera scritta da uomini bugiardi e piena di errori, ma soprattutto piena di inganni. Quindi non ci rimane che riscrivere la storia del nostro Paese e rifarlo da capo, cioè ricostruirlo da capo, ricostruirlo fisicamente... da capo.
Se non voti non cambia niente
Se non voti ritornano ancora
Più male di così ci stanno rubando il mondo
Però si dice in giro che fra i partiti c'è
C'è un'onda nuova che è partita dal niente
E come una valanga
Sta avanzando come un ciclone
Per abbattere il marcio della nazione
[...]
Ma i politici non si accorgono
Che quando la bellezza morirà
Loro saranno i primi a sprofondare"Adriano Celentano
Se non voti ti fai del male
Eh mi vuoi dire per quale partito io dovrei votare
Loro promettono solo bugie
E ormai la politica è come lo sport
Facciamo il tifo per chi ci tradisce
Non più male di quei governi che abbandonano le donne
Sono più di cento in un anno le donne che muoiono
Da quei mariti e padri pazzi di gelosia
Merde senza un filo di dignità
[...]
E quindi cosa facciamo?
Non c'è altro mezzo per risolvere la crisi, dobbiamo cancellare tutto ciò che ci rattrista, stracciare il brutto dell'Italia come si straccerebbe una lettera scritta da uomini bugiardi e piena di errori, ma soprattutto piena di inganni. Quindi non ci rimane che riscrivere la storia del nostro Paese e rifarlo da capo, cioè ricostruirlo da capo, ricostruirlo fisicamente... da capo.
Se non voti non cambia niente
Se non voti ritornano ancora
Più male di così ci stanno rubando il mondo
Però si dice in giro che fra i partiti c'è
C'è un'onda nuova che è partita dal niente
E come una valanga
Sta avanzando come un ciclone
Per abbattere il marcio della nazione
[...]
Ma i politici non si accorgono
Che quando la bellezza morirà
Loro saranno i primi a sprofondare"Adriano Celentano
Comunicato politico numero cinquantuno
Il
MoVimento 5 Stelle parteciperà alle prossime elezioni politiche
qualunque sia la legge elettorale. Non ci sarà alcuna alleanza con i
partiti. I candidati saranno votati in Rete che rimarrà centrale
durante il mandato elettorale sia come supporto agli eletti che come
garanzia del rispetto del programma. Non dico nulla di nuovo, ma è
opportuno ribadirlo. Le elezioni si possono vincere o perdere, in
realtà in Italia si pareggiano da sempre, sono elezioni truccate.
Vincono tutti, si spartiscono rimborsi elettorali, testate
giornalistiche, canali televisivi, banche, concessionari. Tutto. Il
MoVimento 5 Stelle partecipa per vincere e vincerà in ogni caso.
Sia
nel caso straordinario che venga chiamato a responsabilità di
governo, sia che, come forza di opposizione, faccia da sentinella per
i cittadini. Il MoVimento 5 Stelle non prenderà un solo euro di
rimborsi elettorali, così come ha fatto per le elezioni regionali e
proporrà l'abolizione di ogni contributo diretto e indiretto ai
giornali. Dopo le recenti proiezioni di voto al 20% e la vittoria di
Parma, il M5S è diventato il mostro da abbattere. Ogni problema del
Paese viene in secondo piano rispetto a una guerra mediatica che sta
assumendo proporzioni così gigantesche da farla apparire ridicola.
L'obiettivo dichiarato del MoVimento 5 Stelle è di dare ai cittadini
la responsabilità delle scelte attraverso strumenti come il
referendum propositivo senza quorum, l'obbligatorietà della
discussione delle leggi popolari in Parlamento con voto palese e la
votazione diretta del candidato.
I
partiti hanno fatto della legge elettorale carne da porco e ne
discutono ogni giorno sopra le spalle della Nazione, come se fosse
roba loro, con il solo intento di spartirsi i voti. Discutono sul
nulla. Un 4-4-2 all'italiana o un 3-5-1 alla tedesca o un fritto
misto dalemacasinibersani o, ultimo nato, un provincellum. La
partecipazione diretta degli italiani alla cosa pubblica è il motivo
di esistenza del MoVimento 5 Stelle. I partiti sono un muro che ogni
giorno ha una nuova crepa. Nessun partito governerà a lungo sulle
macerie che ha creato. La cura Monti ha fatto aumentare il debito
pubblico e lo spread continua salire, e di conseguenza gli interessi
che paghiamo sui titoli pubblici. Il PIL è sceso a meno 2,4 e
scenderà ancora. Nel cratere ci siamo già dentro. Una precisazione
sull'euro. Io non sono contrario all'euro in principio. Ho detto che
bisogna valutare i pro e i contro e se è ancora fattibile
mantenerlo. Ma, se usciremo dall'euro, sarà solo a causa del nostro
enorme debito pubblico. Chi oggi accusa il sottoscritto di anti
europeismo farebbe bene a guardarsi allo specchio e sputarsi in
faccia. Il debito lo hanno creato i partiti, Pdl e pdmenoelle in
testa, e lo stanno facendo pagare ai cittadini con l'aumento delle
tasse, la disoccupazione e il taglio dei servizi. Ci vediamo in
Parlamento, sarà un piacere".
In nome di Dio, andatevene!
Se
ne devono andare tutti, dove non ha importanza. In un'isola delle
Barbados, nell'appartamento monegasco del cognato, in un ospizio,
nella tipografia romana del suocero, in Vaticano a pregare per lo
Ior, in Europa al posto di Van Rompuy, a insegnare alla Bocconi a
studenti inconsapevoli, in un tribunale a esercitare la loro
professione, in uno dei loro studi legali a incassare milioni di
euro. Se ne devono andare. Non li regge più nessuno. Loro non
capiscono. Si credono intoccabili perché garanti di interessi
economici delle lobby del cemento, delle cooperative, dei
concessionari, della Bce, delle banche internazionali, di Stati
esteri. Vivono in un mondo a parte, fatto di studi televisivi, di
giornalisti proni, di incontri istituzionali a discettare del nulla
al quadrato con la rituale foto di gruppo, circondati da commessi,
servi, maggiordomi, amanti. Onorevoli disonorati.
Facce
di bronzo, facce di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se
si vuole riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili
dello sfacelo economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi
tirati ormai in un ghigno, l'incedere da uomini di potere che si
credono statisti in scatola. Si ripresentano ancora, riverginati,
innocenti, candidi come se non fossero colpevoli del più piccolo
errore. Loro che hanno disfatto l'economia, l'informazione, la
giustizia, la scuola, il tessuto produttivo, lo stesso Stato.
Mantenuti nelle loro posizioni privilegiate per decenni, pagate dalle
tasse degli italiani a suon di vitalizi mai rinnegati, di leggi ad
personam, ad partitum, per gli amici, per i concessionari, per le
mafie. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche.
Virus
che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il corpo
della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e confidando
nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare. In
Parlamento non li vuole neppure l'italiano più mite, il più
tollerante, il più distaccato dalla politica. L'Italia è in
overdose dei Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti,
Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni e delle centinaia di compari si
ostinano a imporre la loro presenza. Non capiscono che sono come
Ceaucescu al balcone, Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito
da soldato tedesco, Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a
divisioni che non esistono più. E' questione di tempo, ma la loro
avventura politica è terminata. La campanella del 2013 è suonata,
la ricreazione a spese di generazioni di italiani è finita. "Voi
siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili
mercenari, scambiereste il vostro Paese come Esaù per un piatto di
lenticchie; come Giuda tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.
Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non
avete preso? Chi fra voi non baratterebbe la vostra coscienza in
cambio di soldi? E' rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene
della Repubblica? Siete diventati intollerabilmente odiosi per
l'intera Nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le
ingiustizie ed ora siete voi l'ingiustizia! Ora basta! Portate via la
vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome
di Dio, andatevene!
Arrendetevi!
Arrendetevi!
Siete circondati dal popolo italiano. Uscite con le mani alzate.
Nessuno vi toccherà. Il vostro tempo è finito, non abusate della
fortuna che vi ha assistito finora. Di voi, ormai, nelle piazze, tra
la gente, si parla al passato, come di persone estinte. Quando
apparite in televisione scatta l'insulto che equivale al vilipendio
di cadavere. Quello che stupisce è la vostra folle ostinazione a non
farvi da parte
come se foste investiti da una missione divina. C'è in ciò qualcosa
di patologico, che richiede l'intervento di uno psichiatra, ma anche
di triste,
come la recita di un vecchio senza voce e malfermo sulle gambe nella
parte dell'attor giovane o come l'aria
di Memory
cantata dalla cadente Grizabella in Cats "Touch
me/ It's so easy to leave me/ All alone with the memory/ Of my days
in the sun".
I
manifesti con le vostre facce nelle strade sembrano annunci mortuari
svolazzanti, con qualche tocco di colore. Vi muovete nelle piazze
vuote, nei teatri pieni di comparse, negli studi televisivi
intervistati da vostri dipendenti, enunciate promesse che non potrete
mai mantenere, né avete intenzione peraltro di farlo. Nessuno, tra
coloro che vi è vicino, ha il coraggio di dirvi
che è finita,
che è finita male, e che voi, da qualunque punto si voglia
considerare: economico, sociale, politico, amministrativo, siete dei
falliti.
Gli italiani sentono, come guidati da un istinto animale, di essere a un bivio e che continuare con voi è un suicidio. Vi hanno perdonato tutto, al di là della decenza, ma ora non vi possono condonare anche il fallimento di una Nazione. Dovete rendervene conto, dovete andarvene prima di essere cacciati dalla rabbia popolare, è un consiglio amichevole quello di dirvi "Arrendetevi". Questo ventennio è stato un Vietnam per gli italiani, ma voi avete ancora la possibilità di salire sull'ultimo elicottero come gli americani sui tetti di Saigon nel 1975. Siete terrorizzati, in preda di attacchi d'ansia al pensiero di perdere il potere, di qualcuno che potrà rovistare nei vostri cassetti, capire, scoprire, denunciare. Vi consiglio comunque uno, due, tre, cento passi indietro. Se anche vinceste queste elezioni avrete solo rimandato il cambiamento, durerete un anno, forse meno, ha senso? Fate una pubblica ammissione di colpa e chiedete agli italiani di perdonarvi. Arrendetevi. La vostra stessa presenza è diventata insopportabile. Il vostro tirarvi fuori da ogni responsabilità, lo scuotere le piume e minacciare come dei guappi, lo stalking a cui sottoponete gli italiani sono al di là di ogni sopportazione. Arrendetevi. Non potrete dire che non vi ho avvisato.
Gli italiani sentono, come guidati da un istinto animale, di essere a un bivio e che continuare con voi è un suicidio. Vi hanno perdonato tutto, al di là della decenza, ma ora non vi possono condonare anche il fallimento di una Nazione. Dovete rendervene conto, dovete andarvene prima di essere cacciati dalla rabbia popolare, è un consiglio amichevole quello di dirvi "Arrendetevi". Questo ventennio è stato un Vietnam per gli italiani, ma voi avete ancora la possibilità di salire sull'ultimo elicottero come gli americani sui tetti di Saigon nel 1975. Siete terrorizzati, in preda di attacchi d'ansia al pensiero di perdere il potere, di qualcuno che potrà rovistare nei vostri cassetti, capire, scoprire, denunciare. Vi consiglio comunque uno, due, tre, cento passi indietro. Se anche vinceste queste elezioni avrete solo rimandato il cambiamento, durerete un anno, forse meno, ha senso? Fate una pubblica ammissione di colpa e chiedete agli italiani di perdonarvi. Arrendetevi. La vostra stessa presenza è diventata insopportabile. Il vostro tirarvi fuori da ogni responsabilità, lo scuotere le piume e minacciare come dei guappi, lo stalking a cui sottoponete gli italiani sono al di là di ogni sopportazione. Arrendetevi. Non potrete dire che non vi ho avvisato.
Senza
crescita
"Il
M5S non vuole la crescita o almeno quella che gli altri credono sia
crescita
- Costruire opere faraoniche,dannose all'ambiente e dispendiose non è crescita
- L'industrializzazione selvaggia non è crescita
- Abbandonare le campagne e lasciare marcire ruderi non è crescita
- Essere il primo in borsa e l'ultimo a tutelare i suoi lavoratori non è crescita
- Far transitare le merci inutilmente da un paese all'altro quando si potrebbe disporre di quelle in loco non è crescita
- Cementificare senza freno sopratutto quando non c'è richiesta abitativa non è crescita
- Produrre,acquistare e vendere armi non è crescita
- Le ingiustizie sociali e le disparità 'benedette' non rappresentano la crescita
- Lavorare dal mattino alla sera senza il tempo di potersi confrontare con i propri figli non è crescita
- Vivere nell'infelicità e nell'assenza di speranze non è crescita
- Avere più soldi in tasca non significa che sei cresciuto
- Crescere significa avere più rispetto verso te stesso,verso il tuo prossimo e l'ambiente che ti circonda
- Crescere significa arricchire il tuo bagaglio culturale,informativo e sociale
- Crescere significa accettare le disparità si sesso,religione e razza
- Crescere significa prenderti le tue responsabilità insieme a quelle degli altri
- Crescere significa anche saper perdere e rinunciare quando lo fai per il bene comune
- Crescere è la continua ricerca per trovare l'equilibrio tra qualità della vita ed innovazione
- Crescere non è semplice,può essere impegnativo ma non sempre vuol dire distruggere."
- Costruire opere faraoniche,dannose all'ambiente e dispendiose non è crescita
- L'industrializzazione selvaggia non è crescita
- Abbandonare le campagne e lasciare marcire ruderi non è crescita
- Essere il primo in borsa e l'ultimo a tutelare i suoi lavoratori non è crescita
- Far transitare le merci inutilmente da un paese all'altro quando si potrebbe disporre di quelle in loco non è crescita
- Cementificare senza freno sopratutto quando non c'è richiesta abitativa non è crescita
- Produrre,acquistare e vendere armi non è crescita
- Le ingiustizie sociali e le disparità 'benedette' non rappresentano la crescita
- Lavorare dal mattino alla sera senza il tempo di potersi confrontare con i propri figli non è crescita
- Vivere nell'infelicità e nell'assenza di speranze non è crescita
- Avere più soldi in tasca non significa che sei cresciuto
- Crescere significa avere più rispetto verso te stesso,verso il tuo prossimo e l'ambiente che ti circonda
- Crescere significa arricchire il tuo bagaglio culturale,informativo e sociale
- Crescere significa accettare le disparità si sesso,religione e razza
- Crescere significa prenderti le tue responsabilità insieme a quelle degli altri
- Crescere significa anche saper perdere e rinunciare quando lo fai per il bene comune
- Crescere è la continua ricerca per trovare l'equilibrio tra qualità della vita ed innovazione
- Crescere non è semplice,può essere impegnativo ma non sempre vuol dire distruggere."
Il club dei cialtroni
Rigor
Montis ha
dichiarato
"...
dei cialtroni dicono di aver lasciato l'Italia in buone condizioni
nel 2011".
In sostanza ha dato del cialtrone al suo predecessore Berlusconi. Non
ci sarebbe nulla da eccepire se non fosse stato proprio quel
cialtrone a votarlo sempre durante il suo governo e a consentirgli di
fare il presidente del Consiglio e lo stesso cialtrone a proporlo
come commissario europeo. Monti, ex
consulente di Cirino Pomicino,
ministro del Bilancio sotto la cui gestione fu avviata l'esplosione
del debito pubblico, ha anche aggiunto, scordandosi di essere alleato
del partito di Casini che ha visto finire in galera Cuffaro: "Dopo
tanti anni di governo Berlusconi non c'è una legge anti-corruzione".
Ma lui nell'ultimo anno e mezzo cosa ha fatto?
#Spot5Stelle: La differenza
"Ci
sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e
riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni "cucite
addosso".
Noi preferiamo il secondo: nelle piazze, tra la gente. Perché la
politica é delle persone. Per questo il 24 e 25 febbraio Votate per
Voi MoVimento 5 Stelle. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere."
Eliminiamo i privilegi delle banche
In
Italia le banche mantengono una posizione di ingiustificato vantaggio
rispetto all’interlocutore più debole, che sarebbe invece più
meritevole di tutele. Bisogna riequilibrare il rapporto tra istituti
e utenti sulla base di nuove regole. Siamo in emergenza: il Governo e
la Banca d’Italia devono rivedere il meccanismo delle segnalazioni
alle Centrali
dei rischi della Banca d’Italia e delle banche private.
Inizialmente creata per il raggiungimento di un interesse pubblico,
la segnalazione viene oggi utilizzata da banche e finanziarie come
mezzo di pressione o di estorsione per ottenere sempre più spesso
somme non dovute. Va abolito l’art. 50 del Testo
Unico Bancario che consente alle banche di ottenere dai
Giudici la concessione dei decreti ingiuntivi sulla base della mera
attestazione di un Funzionario della stessa banca.
Il
Governo e la Banca d’Italia devono intervenire per dare attuazione
immediata ad un congelamento o sospensione per almeno 2 anni di ogni
procedura esecutiva per espropriazione immobiliare il cui titolo
esecutivo è fondato su rapporti controversi già oggetto di
opposizione in sede giudiziaria, sia civile che penale.
Il Monte dei Paschi di Bersani
Il
Monte
dei Paschi di Siena sarebbe
quasi sicuramente fallito senza il prestito di Rigor Montis di 3,9
miliardi di euro, cifra pari all'IMU
versato dalle famiglie italiane. Il MPS ha avuto un crollo di Borsa
vertiginoso negli ultimi anni, gli azionisti hanno perso quasi tutto
il loro investimento. Il MPS ha avuto un deprezzamento di valore su
cui sta indagando la procura di Siena, una
voragine
da far impallidire Parmalat. Si tratta di 21 miliardi così
ripartiti: 7 miliardi di sovrapprezzo per l'acquisto della Banca
Antonveneta,
7 miliardi di debiti acquisiti dalla Banca Antonveneta, 7 miliardi di
versamenti su banche estere con causali da accertare.
Il
MPS è stato privatizzato nel 1995 e da allora è controllato da una
Fondazione. Il 55% della Fondazione è stato detenuto fino a pochi
mesi fa da membri nominati da Regione Toscana, Provincia di Siena,
Comune di Siena tutti enti
controllati dal PD.
E' impensabile che le segreterie del PD che si sono succedute dal
1995 fossero all'oscuro dell'operazione Antoveneta oltre che della
vendita di ingenti cespiti mobiliari e immobiliari del MPS che hanno
permesso la distribuzione di ricchi dividendi. Se i vari Bersani,
D'Alema, Veltroni, Franceschini, Fassino non si sono mai accorti di
questo immane
disastro finanziario
come può il PD pretendere
di governare il Paese?
Va ricordato che nell'ultimo ventennio il PD ha governato per circa
10 anni, ha fatto a metà con Berlusconi. Un decennio a testa per
fare la festa all'Italia.Napolitano,
ex PD, ha invocato la privacy sulle inchieste in corso della Procura
di Siena, invece di battere i pugni sul tavolo come avrebbe fatto
Pertini gridando "Fuori
i nomi dei responsabili".
Lo Scudo
Fiscale
è stato usato per fare rientrare in Italia patrimoni illeciti con il
solo 5% di tassazione. E' stato approvato grazie all'assenza
in aula di numerosi parlamentari del PD.
Perchè? E' lecito avere l'elenco completo dei patrimoni scudati per
verificare se sono associati alla razzia del MPS? Oppure è un
segreto di Stato?
Bersani non replica mai nel merito delle responsabilità sue e del suo partito, ma le spara sempre più grosse: "Si vede la voglia di mandare in galera, come facevano i fascisti. Attenzione, che noi non ci impressioniamo...". Il M5S non manda in galera nessuno, questo compito appartiene ai giudici. Forse è a loro che Gargamella si sta rivolgendo. Craxi aveva più stile.
Bersani non replica mai nel merito delle responsabilità sue e del suo partito, ma le spara sempre più grosse: "Si vede la voglia di mandare in galera, come facevano i fascisti. Attenzione, che noi non ci impressioniamo...". Il M5S non manda in galera nessuno, questo compito appartiene ai giudici. Forse è a loro che Gargamella si sta rivolgendo. Craxi aveva più stile.
La piazza che nessun tg vi farà mai vedere
Le
tv fanno questo giochetto, l'hanno sempre fatto. Mi riprendono da
lontano, dal basso, con un'inquadratura strettissima, come se davanti
a me non ci fosse nessuno. Come se fossi un pazzo che parla da solo.
Basterebbe ogni tanto alzare la telecamera sopra le teste dei quattro
gatti che sono presenti in piazza per dare un'informazione obbiettiva
di ciò che sta accadendo in Italia. Invece no. Oggi TgCom24, in
piazza Castello a Torino, ha ripetuto questo giochetto che ci è
stato segnalato in "real
time"
via Twitter.
Ho chiesto di rivolgere la telecamera alle poche centinaia di persone
(secondo la questura) presenti in piazza. L'operatore ha gentilmente
eseguito la semplice operazione e dalla regia hanno immediatamente
mandato in onda la pubblicità. Sono dei bambini. Non conoscono la
rete, non sanno manco cos'è. Ora la pagina facebook di TgCom è
invasa
di commenti
che riportano le foto della piazza. Continuate a nascondere la
realtà, il rimbombo del boom nel vuoto dell'informazione sarà
ancora più forte.
Al 100% dalla parte dei terremotati
Ieri
c'è stata una protesta di alcune centinaia di terremotati davanti ai
palazzi della Regione. Abbiamo ascoltato la loro voce.
Intanto il Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna ha firmato l'impegnativa per donare, come da vostro voto, 100.000 € raccolti con le vostre donazioni a Campi d'Arte.
Intanto il Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna ha firmato l'impegnativa per donare, come da vostro voto, 100.000 € raccolti con le vostre donazioni a Campi d'Arte.
L'abbiamo già fatto!
"Anche
lo stipendio di gennaio dei deputati del MoVimento 5 Stelle è
tornato in gran parte nelle casse dell'Ars. Ognuno dei quindici
eletti M5S ha trattenuto soltanto 2500 euro, più i rimborsi spese
(documentati). Nelle casse di palazzo dei Normanni in questi giorni
sono rientrati 76.683,18 euro. A questa somma vanno aggiunti circa
62.000 euro che sarebbero entrati a gennaio nelle tasche dei deputati
se non vi avessero rinunciato a monte, e cioè le varie indennità di
carica (totale 6638 euro), il rimborso per il trasporto su gomma
(7.000 euro circa) e quello per l'esercizio dell'attività
parlamentare (47.700 euro). I quasi 77.000 euro restituiti in questi
giorni dai deputati, come i 123.000 versati a gennaio, sono
attualmente “parcheggiati”
nel conto corrente generale dell’Ars e confluiranno successivamente
alla Regione, quando sarà approvata la legge di stabilità, per
finanziare un progetto di microcredito destinato alle piccole
imprese. E' stato anche presentato all'Ars un disegno di legge per la
riduzione dei costi della politica che prevede l’equiparazione
degli stipendi dei deputati dell’Ars da quelli del Parlamento."
gruppo
parlamentare M5S
Lettera agli italiani di Beppe Grillo
"L’Italia
deve diventare una comunità, nessuno deve essere lasciato indietro.
E’ intollerabile, inumano, vedere le file di esodati, sfrattati,
disoccupati alle mense della Caritas mentre chi ha sprofondato il
Paese nella miseria si muove con la scorta, l’auto blu, senza
alcuna preoccupazione economica. I partiti sono i primi responsabili
di questa situazione, hanno occupato lo Stato, lo hanno svenduto,
spolpato da dentro. Ora, queste persone si presentano, grazie ai
giornali e alle televisioni che controllano, come i salvatori della
patria, proprio loro che l’hanno affossata, usata per i loro
interessi.
L’Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia." Beppe Grillo
L’Italia ha le tasse tra le più alte del mondo, uno dei maggiori debiti pubblici, un tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, che ha fatto emigrare in pochi anni un milione e mezzo di ragazzi italiani, diplomati, laureati con il sacrificio dei loro genitori.
E’ ora di dire basta, questa commedia deve finire o finirà il Paese. Non abbiamo più tempo, dobbiamo mandarli tutti a casa. Tutti coloro che fanno parte di questo marcio sistema, devono andarsene, sparire, ma prima devono giustificare il loro eventuale arricchimento. Io non chiedo il tuo voto, non mi interessa il tuo voto senza la tua partecipazione alla cosa pubblica, il tuo coinvolgimento diretto, se il tuo voto per il M5S è una semplice delega a qualcuno che decida al tuo posto, non votarci. Questo Paese lo possiamo cambiare solo insieme, non c’è alternativa. Usciamo dal buio e torniamo a rivedere le stelle. Lo Stato deve proteggere i cittadini o non è uno Stato, per questo va istituito il reddito di cittadinanza. Io sono Stato, tu sei Stato, noi siamo Stato. Riprendiamoci l'Italia." Beppe Grillo
Tutti a Roma, piazza San Giovanni il 22 febbraio!
"Martedì
scorso abbiamo incontrato il prefetto insieme alla varie forze
politiche per chiedere Piazza San Giovanni per il comizio
finale.
Anche il PD aveva puntato Piazza San Giovanni. Dopo una lunga discussione, a colpi di “ma io ho chiesto l’occupazione suolo pubblico” e noi “anche noi abbiamo già chiesto l’occupazione suolo pubblico”, ed il PD “ma noi abbiamo anche il permesse della Questura” e noi “impossibile, la Questura ci ha detto da fine dicembre a oggi che non avrebbe rilasciato permessi fino a questo incontro” , il Prefetto ha scaricato la patata bollente sulla Questura annullando la validità delle richieste OSP fatte fino a ieri, dicendo che sarebbe valsa quella presentata per prima da quel momento in poi ma non indicando un termine dal quale tale nuova richiesta potesse essere presentata.
Firmato il protocollo d’intesa, i nostri attivisti 5 stelle di Roma sono corsi in Questura pronti in caso a fare l’ennesima nottata per questa nostra “insensata” voglia di far valere i nostri diritti. E meraviglia hanno trovato tutto pronto, moduli preimpostati per la richiesta ed ordine di presentazione rigorosamente rispettato. I signori del PD sono arrivati dopo un po’ con calma e come hanno visto che eravamo primi noi hanno avuto un leggero mancamento. Insomma, alla fine la Questura ci ha concesso Piazza San Giovanni e noi ci vedremo lì il 22 febbraio 2013 a partire dalle 18.00 per una serata che passerà alla Storia!
Anche il PD aveva puntato Piazza San Giovanni. Dopo una lunga discussione, a colpi di “ma io ho chiesto l’occupazione suolo pubblico” e noi “anche noi abbiamo già chiesto l’occupazione suolo pubblico”, ed il PD “ma noi abbiamo anche il permesse della Questura” e noi “impossibile, la Questura ci ha detto da fine dicembre a oggi che non avrebbe rilasciato permessi fino a questo incontro” , il Prefetto ha scaricato la patata bollente sulla Questura annullando la validità delle richieste OSP fatte fino a ieri, dicendo che sarebbe valsa quella presentata per prima da quel momento in poi ma non indicando un termine dal quale tale nuova richiesta potesse essere presentata.
Firmato il protocollo d’intesa, i nostri attivisti 5 stelle di Roma sono corsi in Questura pronti in caso a fare l’ennesima nottata per questa nostra “insensata” voglia di far valere i nostri diritti. E meraviglia hanno trovato tutto pronto, moduli preimpostati per la richiesta ed ordine di presentazione rigorosamente rispettato. I signori del PD sono arrivati dopo un po’ con calma e come hanno visto che eravamo primi noi hanno avuto un leggero mancamento. Insomma, alla fine la Questura ci ha concesso Piazza San Giovanni e noi ci vedremo lì il 22 febbraio 2013 a partire dalle 18.00 per una serata che passerà alla Storia!
C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia
Ed
ecco Roma.
L'ultima tappa, l'ultimo comizio, con la mia ultima voce. Ed ecco la
nuova Italia che non ha mai disperato di poter cambiare, di uscire di
nuovo dal buio. Quante volte è successo nella nostra Storia? Gli
italiani, questo mosaico di popoli antichi, nei millenni hanno visto
tutto, hanno creato ogni cosa. Cinici, distaccati, impermeabili, ma
anche pazzi, capaci di invenzioni sociali inaudite. La Storia è
sempre passata da queste parti. E noi siamo ancora qui, ancora a Roma
per ricominciare ancora una volta. Per fare, come ha detto Dario
Fo
ieri a Milano "Un
ribaltone",
quello che non sono riusciti fare i nostri padri nel 1945. Ed ecco
ancora Roma. E' prevista forse pioggia, sarà ancora più bello San
Giovanni a fine inverno. La ricostruzione dell'Italia su basi
sociali, eque, di comunità,
di solidarietà può iniziare ora. L'italiano ha perso l'idea di
bellezza, di felicità, persino la coscienza di sé stesso, del suo
valore, della sua identità. Possiamo farcela a uscire dal buio, a
riveder le stelle, non sarà lo spread a fermarci se ognuno farà la
sua parte, se ci metteremo in gioco senza paura. Lo
Stato siamo noi
e ci hanno convinto del contrario, ci hanno persuaso che lo Stato
sono i partiti, che sono le banche, Equitalia, che è la burocrazia
inflessibile con gli onesti. Ci hanno convinto che la democrazia è
essere sudditi, che ribellarsi è populismo, qualunquismo,
antipolitica.
A Roma dobbiamo far sentire la nostra voce. Deve sentirsi fino a Sidney, a Buenos Aires, a Pechino. Deve annunciare che in Italia tornerà la democrazia, che siamo arrivati e non ce ne andremo più. Gli italiani sono indistruttibili, ci hanno provato in tutti modi a fiaccarli, a immiserirli, a renderli servi, ma nessuno ci è mai riuscito a lungo. Ho visto in questo lungo viaggio nell'Italia di domani migliaia di volti felici, di persone sorridenti, illuminate dalla speranza di un futuro e questa felicità, questa speranza portano già in loro la consapevolezza del cambiamento. Abbiamo già cambiato l'Italia, abbiamo già vinto. Ed ecco Roma. Chi ci sarà lo racconterà ai suoi nipoti "C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia". Tutti a Roma, venerdì 22 febbraio. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
A Roma dobbiamo far sentire la nostra voce. Deve sentirsi fino a Sidney, a Buenos Aires, a Pechino. Deve annunciare che in Italia tornerà la democrazia, che siamo arrivati e non ce ne andremo più. Gli italiani sono indistruttibili, ci hanno provato in tutti modi a fiaccarli, a immiserirli, a renderli servi, ma nessuno ci è mai riuscito a lungo. Ho visto in questo lungo viaggio nell'Italia di domani migliaia di volti felici, di persone sorridenti, illuminate dalla speranza di un futuro e questa felicità, questa speranza portano già in loro la consapevolezza del cambiamento. Abbiamo già cambiato l'Italia, abbiamo già vinto. Ed ecco Roma. Chi ci sarà lo racconterà ai suoi nipoti "C'ero anch'io a San Giovanni, il giorno che cambiò l'Italia". Tutti a Roma, venerdì 22 febbraio. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere.
Una domanda da 35.000.000 di euro
"Sono
passati 20 giorni da quando ho
chiesto
pubblicamente ai candidati per le elezioni lombarde di far sapere ai
cittadini cosa intendono fare dei 35 milioni che la nostra regione
prevede di versare ai partiti come rimborso delle spese elettorali.
Nessuno ha risposto. E poiché non pensiamo che vivano in qualche
magico mondo ciò non può che significare che quei soldi li
prenderanno, anzi, forse se li sono già spesi, però hanno paura a
dirvelo. Com'è noto invece il M5S quei soldi, più di 7 euro per
ogni elettore lombardo, li lascerà nelle casse della regione così
come già avviene in Piemonte, Sicilia e Emilia dove il movimento è
presente. E questo è solo il primo dei tanti risparmi che la
presenza degli eletti a 5 stelle nelle istituzioni garantirà ai
lombardi." Silvana
Carcano, Candidata Presidente Regione Lombardia M5S
Elezioni 2013: Sondaggio istituto estero da MoVimento 5 Stelle al 42%
Scritto
da: Mirco
Giubilei il
17 febbraio 2013
In
Italia i sondaggi
sono vietati nel periodo elettorale, anche se il sondaggio viene
fatto da un istituto estero, ma qualcuno lo ha comunque pubblicato.
Almeno parzialmente. I risultati? Completamente diversi da quelli
effettuati e pubblicati finora dagli istituti italiani. Accade
dunque che a pochi giorni dalle elezioni
un sito web d’informazione, www.24italia.it,
del gruppo Time Vision LTD, commissioni un sondaggio elettorale ad un
istituto estero. Motivo della richiesta? Un forte dubbio sorto
nei redattori del blog d’informazione, sollecitati da numerose mail
di lettori.
“Ci
sono giunte moltissime email sia in Italia ma anche qui all’estero
– scrive 24italia.it
– per fare chiarezza sul fenomeno Grillo e sulle sue reali quote
politiche. Spinti da non deludere i nostri ormai numerosi lettori
abbiamo dato incarico ad una nota agenzia di sondaggi
estera di farne uno su un campione di 10.000 individui dislocati in
tutta Italia“.
24italia.it
non rivela il risultato complessivo del sondaggio, ma fa trapelare
un’unica informazione: secondo la ricerca effettuata dall’istituto
estero il MoVimento 5 Stelle sarebbe nettamente il primo partito in
Italia con il 42%
delle preferenze, seguito a lunga distanza da tutti gli altri, PD
compreso.
Non
vengono forniti altri dati sul sondaggio, quindi ovviamente non
possiamo prenderlo per oro colato. Proviamo però, per un attimo a
discutere un tale risultato (che comunque, sebbene molto elevato, non
è giudicato assurdo da tanti commentatori in Rete).
Come
abbiamo già riferito in
un precedente articolo,
esistono diversi criteri per effettuare i sondaggi. In Italia viene
privilegiato il sistema C.A.T.I. ovvero quello di sondaggi effettuati
attraverso interviste telefoniche ai numeri fissi. All’estero
invece viene privilegiato molto spesso il C.A.W.I. ovvero una
rilevazione fatta attraverso interviste sul web.
Questo
potrebbe, in parte, spiegare il risultato del sondaggio. Che il
MoVimento 5 Stelle sia nettamente il primo partito in Italia tra gli
utenti di Internet
non è affatto sorprendente. La Rete, di fatto, è luogo di nascita e
di espansione del movimento liquido di Beppe
Grillo.
Unico
limite del MoVimento è forse proprio nel contatto con coloro che non
utilizzano assiduamente Internet e si informano prevalentemente
attraverso televisioni e giornali.
Tra
il 18% assegnato dai sondaggi italiani e il 42% che sarebbe assegnato
da quello estero, forse la verità starà nel mezzo. Certo, se il M5S
fosse piazzato effettivamente intorno al 25-30% si spiegherebbero
molte cose, tra cui gli attacchi bipartisan degli ultimi giorni nei
confronti di Grillo, sia da parte di Bersani che di Berlusconi.
Un
risultato intorno al 30% aprirebbe al MoVimento 5 Stelle le porte
della maggioranza alla Camera e, chissà, forse anche al Senato…
ancora una settimana e scopriremo la realtà.
I partiti "copia e incolla"
I
partiti copiano in modo spudorato il MoVimento 5 Stelle.
Sono persino imbarazzanti quando dicono che "vogliono uscire
dal buio" (Gargamella 17 febbraio in piazza del Duomo) o
proclamano che "nessuno resterà indietro"
(pdmenoelle). Slogan presi pari pari dai manifesti
del M5S. Oltre agli slogan copiano pure il programma,
come lo psiconano che ha detto (tenetevi forte) che la politica si fa
per passione e non per soldi, che i suoi parlamentari (suoi in quanto
scelti da lui personalmente) si ridurranno lo stipendio e faranno
solo due legislature.
I partiti "copia e incolla" non hanno però aderito al punto del M5S "Mandiamoli tutti a casa" perché è molto difficile prendersi a calci nel culo da soli. La parola "antipolitica" è stata cancellata, inglobata punto per punto dai partiti e quindi ora è diventata politica nobile, nella più alta accezione del termine. I marchettari alla riscossa usano parole per loro sconosciute come onestà, partecipazione, società civile. Le masticano in pubblico come una gomma americana, poi in privato le sputano. Quando si tratta di soldi però non transigono. Nessuno li rifiuta. I contributi elettorali li vogliono tutti, ma proprio tutti, il Pdl, il Pdmenoelle, Rigor Montis o Ingroia aspiratutto.
Sui soldi non ci copiano proprio. Di quanto si tratta? 91 milioni di euro annui per Camera, Senato, consigli regionali e Parlamento europeo, pari a 455 milioni se conteggiati nell'arco i cinque anni. Il M5S ha già rifiutato i rimborsi elettorali per le elezioni regionali in cui si è presentato (unico a farlo), l'ultima in Sicilia, e come più volte anticipato non richiederà né i rimborsi per le spese elettorali, né i contributi per l'attività politica. Le spese sono state integralmente sostenute con i contributi volontari raccolti ad oggi per circa 516.000 euro da parte di 12.593 donatori (grazie!) e una media di 41 euro, e verranno comunque rendicontate. Il M5S svolgerà ogni azione diretta ad assicurare che i contributi ad esso spettanti siano trattenuti all'erario.
Il M5S con le attuali previsioni avrebbe diritto a circa 100 milioni di euro per il Parlamento, vi rinuncia. Questa è vera "spending review".
Il M5S rinuncia inoltre ai milioni di euro di contributi regionali per Lombardia, Lazio e Molise. Ambrosoli e Zingaretti hanno invece deciso di tenersi i contributi al contrario di Carcano, Barillari e Federico candidati portavoce del M5S in Lombardia, in Lazio e in Molise.
Partiti, copiate anche questo!
I partiti "copia e incolla" non hanno però aderito al punto del M5S "Mandiamoli tutti a casa" perché è molto difficile prendersi a calci nel culo da soli. La parola "antipolitica" è stata cancellata, inglobata punto per punto dai partiti e quindi ora è diventata politica nobile, nella più alta accezione del termine. I marchettari alla riscossa usano parole per loro sconosciute come onestà, partecipazione, società civile. Le masticano in pubblico come una gomma americana, poi in privato le sputano. Quando si tratta di soldi però non transigono. Nessuno li rifiuta. I contributi elettorali li vogliono tutti, ma proprio tutti, il Pdl, il Pdmenoelle, Rigor Montis o Ingroia aspiratutto.
Sui soldi non ci copiano proprio. Di quanto si tratta? 91 milioni di euro annui per Camera, Senato, consigli regionali e Parlamento europeo, pari a 455 milioni se conteggiati nell'arco i cinque anni. Il M5S ha già rifiutato i rimborsi elettorali per le elezioni regionali in cui si è presentato (unico a farlo), l'ultima in Sicilia, e come più volte anticipato non richiederà né i rimborsi per le spese elettorali, né i contributi per l'attività politica. Le spese sono state integralmente sostenute con i contributi volontari raccolti ad oggi per circa 516.000 euro da parte di 12.593 donatori (grazie!) e una media di 41 euro, e verranno comunque rendicontate. Il M5S svolgerà ogni azione diretta ad assicurare che i contributi ad esso spettanti siano trattenuti all'erario.
Il M5S con le attuali previsioni avrebbe diritto a circa 100 milioni di euro per il Parlamento, vi rinuncia. Questa è vera "spending review".
Il M5S rinuncia inoltre ai milioni di euro di contributi regionali per Lombardia, Lazio e Molise. Ambrosoli e Zingaretti hanno invece deciso di tenersi i contributi al contrario di Carcano, Barillari e Federico candidati portavoce del M5S in Lombardia, in Lazio e in Molise.
Partiti, copiate anche questo!
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